Demagogia. Populismo. Potere. Ricchezza. Nullità.
Sono questi i termini che mi vengono in mente se mi
metto a considerare come si sia potuti giungere ad un
punto che sembra di non ritorno sulla scena mondiale
davanti ad una serie di personaggi diventati Capi di
Stato.
A pensarci bene, gli esempi odierni di bullismo e
prepotenza ci sono sempre stati nel corso dei secoli.
Nerone può essere preso come modello di cinismo,
nullità, prepotenza, uxoricidio, che ha fatto scuola fino
all’attuale presidente della fu democrazia statunitense.
Quello che considero il più degenerato di tutti è
Costantino, coadiuvato da sua madre Elena. Fatta santa
non si sa bene perché, oltre al fatto che riportò vari
pezzi della Croce dove fu crocefisso Gesù, da riempire
di molte “unicità” tante basiliche. Con lui si è elevata la
prepotenza, la negazione della realtà, la divaricazione
fra il bene e il male, per conseguire mire di ricchezza
personali, creazione di un impero, il mito
dell’investitura divina alle sue abiette azioni. I Cesari
erano loro stessi divini, incarnavano la divinità, e
diventavano tali dopo l’incoronazione che poi
lasciavano agli eredi, quindi intoccabili qualunque
nefandezza facessero. Costantino invece, e per primo,
“vide” i segni inequivocabili mandati da Dio affinché
indicasse la strada da seguire ai popoli e alle potenti
congreghe che seguirono.
Di “unti dal Signore” sono pieni i libri di storia.
Conoscete qualche casata regnante che non sia stata
indicata a tale oneroso incarico se non espressamente
indicata da Dio?
Nell’attualità abbiamo ancora il re della Gran Bretagna
che è il capo della sua chiesa anglicana. Quella casa
regnante che ha pensato a tutto tranne che dare una
costituzione al suo Paese, così come sono stati costretti a
fare tanti “unti” spodestati.
Nel recente passato anche noi abbiamo avuto l’ultimo
“unto” che ha avuto il pregio di sdoganare i fascisti, di
farci vergognare nei confronti di un mondo sbigottito
per le sue “prestazioni” sessuali, nonché, aver
foraggiato personaggi condannati per contiguità con la
mafia.
Si potrebbe usare una battuta, sperando che quel Dio
untore non si offenda: ma quando finirà la scorta di
“olio benedetto”? Speriamo che almeno Lui mandi un
chiaro segnale a chi a fede che è stufo di venire
strumentalizzato. Già ha dovuto vederne delle belle
nella divisione del potere da parte di coloro che lo
“interpretano” e vari regnanti sulla spartizione del
potere stesso.
Lo stesso Manzoni ci fece capire che era tutta colpa
degli untori…
Personaggi minori della nostra miserevole e disgraziata
classe politica, che non saranno mai “unti”, vista la loro
idiozia culturale innata, si agghindano con crocifissi e
rosari senza che l’autorità preposta alla religione abbia
da eccepire qualche cosa, pur di poter acquisire
simpatie che si trasformano in voti facendo credere a
creduloni che loro difenderanno il “territorio” così, tra
una paura e l’altra, si crea uno strato elettorale
imbevuto di terrore e che, quindi, delega l’idiota di
turno a “pensare” come difenderli.
E qui sta il punto: è mai possibile che dopo secoli di
sparate, di roboanti promesse, di bugie stratosferiche, il
popolo continui a riconoscersi in tutto ciò che gli venga
propinato da parte dei tromboni squillanti?
È mai possibile che tali personaggi riescano a
raggiungere non la ragione, o il cervello (che non
hanno), ma lo stomaco di milioni di persone che
abboccano come pesci affamati? Se poi, chiedi a loro
perché abbiano votato quel figuro, non si riuscirà mai a
trovarne uno che dica di averlo fatto. Si vergognano,
ma lo votano.
È questo un tema per psicologi? La risposta forse si
trova negli uffici dove si fa marketing? O, piuttosto nel
qualunquismo ebete di coloro che vogliono conservare
il diritto al mugugno piuttosto che smettere di delegare
ad altri i loro problemi.
Neanche i posteri potranno emettere l’ardua sentenza
visto che sono secoli che va così.
Ma noi teniamo duro. La strada è certamente lunga ma
sono loro ad essere in minoranza ed essere costretti
sempre più a nascondersi.
Ci vuole costanza e, più che altro, una cosa che non ho
mai avuto: pazienza.
So e vedo da tanti segnali, che si può fare.
Andiamo avanti e facciamoci sentire in tutti i modi
possibili.
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