La dea della terra
Gli uomini rinacquero e si moltiplicarono nuovamente, e nuovamente spiacque agli dei la loro malvagità, sebbene la razza umana si fosse con ogni mezzo perfezionata: ma gli dei, inflessibili, la desideravano sempre migliore e per la quarta volta stabilirono di distruggere i perversi e di salvare i buoni. Designarono
Chicomecoatl, la Dea della terra, perché compisse il mandato.
La dea, giovane e bella, era riccamente vestita dalla mitra che aveva in capo fino ai calzari orlati d’oro: portava orecchini d’oro, e al collo un monile con piccole spighe di mais d’oro. Assentì con un sorriso alla richiesta degli dei e, meditando un piano di distruzione, risolvette di valersi della sterilità e della fame per annientare gli uomini. Si nascose in una grotta, mentre gli dei dell’Aria, dell’Acqua e del fuoco pure si nascondevano. I raccolti si disseccarono, le nubi scomparvero, scendevano terribili brinate e di gelo: gli uomini, miseri e affamati, imploravano invano pietà agli dei.
La dea, vedendo l’opera sua, provò pietà per gli uomini buoni puniti come i cattivi e pregò gli dei di mandare un soffio di vento, uno scroscio di pioggia e un alito di calore sui buoni. Ma per i cattivi non ebbe compassione; e siccome essi pregavano piuttosto di essere divorati dagli giaguari, le belve fameliche si precipitarono giù dai monti, li sbranarono, e la Terra fu liberata dai malvagi. La dea allora abbandonò la grotta e vedendo agonizzare i superstiti esseri umani di fame e di sete sulla terra desolata, si trasformò prima in Chalchiuhcihuatl, la dea della fertilità; poi in Xochiquetzal, la dea dei prati fioriti; poi in Centleotl, la dea del mais; e disse agli dei dell’Aria, dell’Acqua e del fuoco: – Soffiate, piovete, riscaldate!
E a queste parole, le piogge bagnarono la terra sitibonda, le radici e i semi chiusi nel suo seno rigermogliarono, le valli e le colline si ricoprirono nuovamente di verde, gli uccelli tornarono a fornire cibo agli uomini, i campi di mais si popolarono di spighe cariche di granelli e i pesci tornarono nei mari, nei fiumi e nei ruscelli.
E la Terra risuscitò, purificata e ringiovanita, per non spopolarsi mai più.
(fiaba popolare maya)
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