Andrea Cantaluppi articoliArticoli

APRIRSI

Quest’anno bisestile ha creato una unione di fedi molto originale: la Quaresima per i Cattolici, e il Ramadam per i Musulmani.

Questa religiosa coincidenza, ha fatto sì che si incontrassero per pregare insieme sia Cattolici che Musulmani.

La famosa e generosa ospitalità che caratterizza il carisma scalabriniano si è concretizzata presso il giardino della Casa di Accoglienza che gli Scalabriniani gestiscono in via Casilina, a Roma.

Sono stati stesi tappeti, si è provveduto a preparare piatti di gradimento musulmano con le relative bibite e molta acqua.

Il direttore, della Casa, Gioacchino Campese, ha salutato gli ospiti pronunciando le parole che Papa Francesco usa spesso per ricordare la fratellanza universale tra gli uomini di ogni fede e religione.

Due Imam hanno ringraziato e pregato affinché questa fratellanza diventi sempre più stretta e proficua per la pace nel mondo che in questo grave momento ne ha estremo bisogno.

Un Imam rappresentante della moschea romana, la più grande d’Europa, ha intonato l’invito alla preghiera così come fa il muezzin dall’alto del minareto.

Poi tutti si sono messi in fila davanti ai tappeti e, guidati alla preghiera da un Imam di prestigio nazionale, si sono inginocchiati verso il punto dove è indicata la direzione astronomica della casa del Dio.

Per gli ospiti non musulmani, è stato un vero incontro multiculturale, pieno di meraviglia e di rispetto per coloro che pregavano.

Erano presenti molti giovani, e tra questo tante ragazze che, quasi sicuramente sono nate in Italia. hanno pregato in disparte alle spalle degli uomini.

Una emozione vera ha percorso ogni persona presente che si è manifestata con il dovuto rispetto silenzioso e poi con grandi strette di mano alla fine della preghiera.

Si è così potuto vivere insieme un momento speciale che ha fatto sentire tutti come protagonisti di un inizio di strada da percorrere insieme con gioia e fraternità.

Insieme ci siamo “aperti” all’ascolto dell’altro e ci siamo arricchiti nelle riflessioni su ciò che abbiano vissuto.

Le foto allegate illustrano più di tante parole l’avvenimento stesso.

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