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MERCATI ONNIPOTENTI?

Sono entrato per caso in un super-mercato per scegliere un regalo per la famiglia che mi apprestavo a visitare per una piacevole chiacchierata e l’immancabile tazza di caffè. Camminando lungo gli scaffali per trovare quel che cercavo, Il solito regalino, ho notato che su un lato degli scaffali erano esposti i soliti regali che si offrono a Pasqua: uova di cioccolato, con raffigurazioni diverse, esposte chiaramente con largo anticipo, di alcuni mesi sulla celebrazione di Pasqua (9 Aprile)!

Diversi pensieri mi son corsi in mente. Tra questi dominava il sospetto che si volesse, in una maniera molto subdola, spingere o condizionare le scelte dei molti clienti che si davano regolare appuntamento con i numerosi scaffali. Sono stato invaso dalla sensazione che i mercati sono diventati invadenti, preveggenti, limitando le scelte e gli acquisti per se stessi e per la propria famiglia. La mia sensazione si è rafforzata quando ho notato che la maggior parte dei clienti percorrevano le corsie piuttosto in fretta con gli occhi puntati sugli scaffali alla ricerca di quanto potesse soddisfare i loro desideri.

Alcuni avevano il portafoglio in mano, nel tentativo di non oltrepassare o i contanti disponibili o i calcoli fatti in anticipo. Il portafoglio veniva consultato solo quando, così mi pareva, esistesse un dubbio sull’utilità del prodotto e del suo possibile acquisto. Il mio sospetto (infondato?!) riceveva un’ulteriore conferma: la materia cerebrale dei numerosi avventori erano soggiogati, se non condizionati quasi completamente, da quando era esposto sugli scaffali, con le loro proposte affascinanti indispensabili (così ritenuti) perché il buon umore non scomparisse dagli orizzonti della propria famiglia e dei tanti amici.

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