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“NORD E SUD” in ITALIA

Questo è un dettaglio (Nord-Sud), non facilmente separabile nelle sue dimensioni geografiche e tantomeno nelle sue connotazioni, contenuti ed esperienze storiche. Rimane una categoria mentale sepolta nella mente di chi parla o pensa o scrive due righe come il sottoscritto. Ricordo ancora il gesto di mio padre: frequentavo le scuole elementari del paese e da poche settimane si era aggiunto, alle tante maestre dell’Alta Val Brembana (Bergamo), anche un maestro proveniente dal Sud. Un giorno, a tavola, avevo scandito alcune parole italiane con una forte accento del Sud: proprio come le avevo sentite dal nuovo maestro del Sud, appena insediato. Mio padre aveva lasciato cadere il cucchiaio nel piatto della minestra e fissandomi mi aveva detto perentoriamente: “Loro son loro e noi non siamo come loro! Bada a come parli!!”

Gli anni sono volati via come il vento e tante cose sono cambiate. Da studente nell’ordine missionario degli Scalabriniani ero finito per i corsi teologici a New York. Alle prese con un nuovo ambiente e cultura, come qualsiasi emigrante, ero stato prima avvicinato e poi, piuttosto in fretta, sospinto, non senza un senso di sorpresa da parte mia, all’ interno di un vasto network di amicizie, parentele, clubs e comitati, i cui soci, nella stragrande maggioranza, provenivano dal Sud. Gente in genere che ti faceva capire come certe idee, assorbite durante la mia adolescenza, e cioè di convivenza problematica, separazione o distanza desiderata, erano prive di fondamenti reali.

Dopo l’ordinazione sacerdotale a New York, festeggiata dagli amici e famiglie, quasi tutte provenienti dal Sud Italia, finii in Inghilterra, a Bedford (90 Km a nord di Londra). In questa cittadina di 80.000 abitanti, circa 20.000 provenivano da Campobasso e dintorni. Impiegati nell’ industria laterizia, arrivavano a casa sporchi come il demonio! Quante volte non sono andato in tribunale per difenderli dall’accusa di disturbare la quiete pubblica, semplicemente perché, recandosi al lavoro sulle loro biciclette, si permettevano di zuffolare! Inutile accennare alle tavolate di fine settimana nelle loro case!

In Australia, le tre tappe a Melbourne, Perth e Adelaide, non hanno fatto altro che confermare quello che avevo raccolto negli USA e in Inghilterra: i rapporti umani fondati sulla cordialità e l’ospitalità, il cui spessore era ignoto a noi bergamaschi e gente del Nord. Se non era per organizzare un lieto evento a livello familiare era per l’organizzazione della festa annuale del Santo del Paese insieme con i loro paesani. Ogni scusa era buona per far festa con gli amici, stare insieme, anche discutendo dei propri ed altrui affari. Ad eccezione del settore edilizio, in mano a veneti e friulani, altre industrie erano saldamente gestite da Italiani del Sud. Ricordo i non pochi casi dei loro imprenditori “analfabeti”: invece della propria firma su vari documenti una bella croce bastava!

L’ Italia non è dotata di un territorio vasto, ma gode di temperature, clima, paesaggi indimenticabili come al Sud. Non per nulla, molti del Nord trascorrono le loro vacanze nelle regioni del Sud, come in direzione opposta sono diretti coloro che dal Sud sono alla ricerca di un impiego redditizio. Ma sia al Sud (Palermo, Napoli, Bari…) come al Nord (Venezia, Milano e Torino…) sono valorizzate le inestimabili bellezze artistiche che l’animo italiano del Sud come del Nord ha saputo generosamente mettere a disposizione dei loro contemporanei e di generazioni future.

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