Andrea Cantaluppi articoliArticoli

Ancora soldi alla FIAT?

Cerchiamo di fare il punto su questa falsa azienda italiana che si appropria della nostra identità per continuare a sfruttarci sotto il ricatto di nuovi licenziamenti.

Di fatto è l’azienda più assistita dallo Stato che esista al mondo, ecco le cifre, a voi i commenti:

Dal 1975, (si deve ufficialmente partire da questa data non essendo più rintracciabile quanto in realtà abbia ricevuto da quando è stata fondata), ha ricevuto 200 mila miliardi di lire.

All’epoca aveva 250 mila dipendenti, e un indotto di 350 mila. Oggi, a forza di ricatti, sono scesi a 30.000. Dopo i finanziamenti quindi sono scesi a -220.

Nel 1988 ha ricevuto 6.059 miliardi di lire come contributo in conto capitale e in conto interessi ricevuti a titolo di incentivo per gli investimenti al sud. Nel 1994 altri 300 per le indennità di 5.200 lavoratori messi in mobilità.

Dal 1996 al 2000 la legge per il mezzogiorno ha fatto affluire nelle casse del gruppo altri 328 miliardi di lire. Per gli ammortizzatori sociali, l’onere per lo Stato è risultato di 1.228 miliardi di lire; altri 700 per il prepensionamento di 6.600 dipendenti.

Nel 1997 con l’incentivo per le rottamazioni, poiché all’epoca la FIAT aveva il 40% del mercato nazionale, ha ricevuto un beneficio di almeno 800 miliardi. Solo negli anni ’90 lo Stato ha dato al gruppo FIAT 10 mila miliardi di lire, ricavandone circa 6.500 di imposte.

In conclusione: negli ultimi anni prima del 2.000, i due terzi dei mezzi freschi immessi nella FIAT sono stati dello Stato.

Quali sono le cifre elargite in euro che sono contenute nella Gazzetta Ufficiale Italiana ed Europea:

27-7-2005, 81 milioni per investimenti in Campania, Molise e Piemonte; sempre nello stesso anno 40,5 milioni per investimenti ad Atessa; nel 26-6-2009, 300 milioni dal CIPE per investimenti a Pomigliano; il 29-4-2009 ottiene 37,3 milioni per la Lancia Ypsilon; il 19-1-2010 riceve 1,8 milioni per FIAT Powertrain; ancora nel 2011, 22,5 milioni alla Powertrain, 18,7 all’IVECO di Foggia e 11,2 alla SEVEL di Chieti.

Finanziamenti al Centro Ricerche FIAT, ( cifre infinitesimali rispetto al totale), nel 1008: 1,1 milione di contributi e 5,9 di credito agevolato. Sempre nel 2008, 10,3 milioni; nel 2009, 5 milioni come contributo alla spesa, e nello stesso anno altri 9,3 sempre come contributo alla spesa. Nel 2010, 5 milioni dalla Regione Piemonte.

Quando si è trattato di alleggerire l’organico di 2000 colletti bianchi, il costo a carico dello Stato fu di 78 milioni di euro.

In sostanza si può affermare che la FIAT è una azienda privata che si regge sui finanziamenti pubblici.

La FCA, società italo-americana, ha sede, da qualche tempo, a Londra, e la sua sede legale è ad Amsterdam.

Se non paga le tasse come tutte le altre aziende in Italia, e dopo aver avuto per i due terzi finanziamenti statali italiani, aver licenziato migliaia e migliaia di lavoratori, portato linee di produzione all’estero, con quale faccia tosta (tipica della razza padrona), osa chiedere un prestito alle banche e vuole che la garanzia la dia lo Stato italiano?

Visto che tutto il gruppo è stato supportato dai tempi dei tempi dai contribuenti italiani, non sarà arrivato il momento di far gettare la maschera a questi “imprenditori” incapaci e infedeli e anche di licenziarli?

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