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Corso d’ Italiano

Avendo provato il senso di straniamento e di forte disagio nello stare tra le persone e non capire nulla di quello che dicevano a causa della non conoscenza della lingua, abbiamo dato una mano a p. Antonio Guidolin, uno scalabriniano d’annata, per aiutare i migranti del suo territorio a conoscere i rudimenti della difficile lingua italiana.

Siamo partiti con scetticismo e alla fine abbiamo chiuso il corso con la speranza di poter rinnovare l’esperienza.
Fondamentale per la riuscita delle lezioni è stato il metodo usato ma, più che altro, aver avuto la disponibilità dell’insegnante che, oltre all’italiano, conosceva l’inglese e lo spagnolo. Si è proposta così come mediatrice culturale e tutti i partecipanti si sono sentiti rassicurati e seguiti.
Al termine del corso, per favorire una maggiore integrazione tra i partecipanti stessi, si è proposto di festeggiare assaggiando piatti dei paesi della loro provenienza e scambiarli tra tutti i presenti. La cultura del cibo ha favorito lo scambio stesso. Il clima di partecipazione ha superato le diffidenze di appartenenza a diversi Paesi e religioni. Forse non sono diventati amici tra loro, ma ognuno di essi potrà dire di conoscere un altro come lui.
In sequenza troverete delle foto che mostrano il fine corso. V’invito a notare come le donne del Bangladesh si siano vestite con i migliori abiti del loro Paese e abbiano portato i mariti e i figli alla festa.
Riconoscerete p.Antonio Guidolin, (è il più piccolo ma il più combattivo) e l’insegnante Federica Lillocci, (una bella ragazza dai tratti mediterranei vestita con un costume del Bangladesh regalatole dalle donne come segno di ringraziamento).
Oltre le foto troverete le ricette cucinate.

Andrea Cantaluppi

Ricette dal mondo

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