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Gaza

Pubblichiamo un intervento sull’ennesima drammatica situazione che si soffre in Palestina. Condividiamo i contenuti e la rabbia contenuti a stento dalle parole che non hanno bisogno di essere interpretate.

Andrea Cantaluppi

 

Sono un ebreo italiano, vorrei uscire da una condizione di silenzio e di
angoscia rispetto a quanto continua ad accadere a Gaza.
Trovo a fatica le parole perché credo si stiano raggiungendo livello di
orrore inimmaginabili: bombardare un pezzo di terra dove la concentrazione
umana è massima non provoca danni collaterali, è impossibile che non ne
causi. Avvertire la popolazione affinché esca dalle abitazioni entro 10
minuti non esime l’attaccante da alcuna responsabilità, vista l’
impossibilità per gli sfollati a forza di andare da qualsiasi parte, essendo
tutte le uscite impraticabili. Conseguentemente, scuole, ospedali, centrali
elettriche, parchi giochi, perfino sedi dell’ONU diventano obiettivi non
risparmiabili: tutto ciò è semplicemente disumano e va fermato.
Si dice che i civili sono scudi umani dei terroristi, e che l’invasione deve
continuare perché Hamas continua a lanciare razzi su Israele: ma proprio
questo dimostra l’ottusità di una risposta militare ad un problema solo e
soltanto politico. Che i razzi abbiano una gittata più lunga è prova di
quanto siano state inutili le precedenti invasioni (Piombo fuso, solo per
citare la precedente), e di quanto tragicamente inutile si dimostrerà essere
anche questa.
Non c’è alternativa alla pace basata sulle risoluzioni dell’Onu e sulle
bozze di accordo a suo tempo raggiunte a Ginevra e poi congelate: ma per
fare questo sia Israele che l’ANP devono affrontare le contraddizioni del
loro campo, senza nascondersi dietro l’estremista del campo avverso, sfidare
i propri estremismi e unire gli sforzi per una pace non effimera. Che
significa fine dell’occupazione da parte di Israele, creazione di un Stato
Palestinese indipendente nei Territori occupati, confini riconosciuti per
entrambi, Gerusalemme capitale dei due stati, soluzione del problema dei
profughi.
L’antisemitismo è vergognoso e va combattuto da chiunque provenga e sotto
qualunque maschera si tenti di mimetizzarlo, perché disconosce il principio
fondativo di ogni convivenza umana, ossia l’uguaglianza degli uomini senza
condizione, ma si deve anche fare attenzione a ricorrere alla paura dell’
antisemitismo per esentare il governo di Israele dalle sue responsabilità,
così come non ha senso richiamare l’islam per combattere il terrorismo che
fa esplodere autobus o locali pubblici per uccidere civili.
In questo dramma, è impressionante il silenzio dell’Unione Europea, sintomo
di un’afasia per qualsiasi argomento esuli dal rigore economico: per questo
è importante che le opinioni pubbliche europee, compresi i miei fratelli
ebrei, levino la loro voce per far cessare il massacro e sconfiggano le
pulsioni militariste da ogni parte.

Roma, 30 luglio 2014

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