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Censura e corruzione nel mondo scientifico

Fonte Originale(Español) :  http://alainet.org/active/69889
ALAI ALMALATINA 17/12/2013. Nel 2012 un equipe di scienziati diretti da Gilles-Éric Séralini pubblicò un articolo spiegando che il 60-70% (contro il 20-30% nel gruppo di controllo) di cavie alimentate per l’intero corso della loro vita con mais transgenico della multinazionale Monsanto si erano ammalate di cancro, oltre ai problemai epatici e renali e a casi di morte prematura. Ma la rivista che aveva pubblicato l’articolo ora lo ritratta, in un’altra dimostrazione vergognosa di corruzione negli ambienti scientifici, dal momento che le ragioni portate avanti non vengono sostenute per altri studi simili sui prodotti della Monsanto. L’editore ammette che l’articolo di Séralini è serio e molto corretto, ma che i risultati non sono conclusivi; elemento questo che riguarda moltissimi articoli e che fa parte del processo di discussione scientifica.
La ritrattazione giunge dopo l’assunzione nella rivista, come editore speciale, di Richard Goodman, un ex funzionario  della Monsanto e come corollario di una aggressiva campagna di attacco contro il lavoro di Séralini, orchestrato dalle multinazionali. Il caso ricorda la persecuzione che subì Ignacio Chapela quando pubblicò sulla rivista Nature la contaminazione transgenica del mais contadino di Oaxaca.
In un altro contesto, sullo stesso tema, Randy Schekman, premio Nobel per la Medicina del 2013, quando ricevette il premio invitò a boicottare le pubblicazioni scientifiche come “Nature, Science y Cell” (e avrebbe potuto includere quella che ha ritrattato l’articolo di Séralini) perché dannose  alla scienza, poiché sono più interessate all’effetto mediatico e ai profitti che alla qualità degli articoli. Schekman ha assicurato che non pubblicherà mai più nulla su quella rivista e ha invitato a pubblicrae su altre ad accesso aperto, con processi trasparenti. Questa si somma ad altre denunce sulla relazione incestuosa delle industrie con questo tipo di riviste, al fine di ottenere l’autorizzazione sui prodotti grazie alla pubblicazione di articoli scientifici.
Lo studio di Séralini è molto rilevante per il Messico, perché le cavie sono state alimentate con mais 603 della Monsanto, lo stesso che le multinazionali chiedono di piantare in milioni di ettari negli Stati del nord del Paese. Se dovesse essere approvato, questo mais entrerebbe in modo massiccio nell’alimentazione quotidiana delle grandi città del Messico, le cui tortillerías vengono rifornite principalmente da quegli Stati. Poiché il Messico vanta il consumo umano diretto di mais più alto al mondo, diventerebbe una replica dell’esperimento di Séralini, con le persone al posto delle cavie, con alte probabilità di ammalarsi di cancro in pochi anni, cioè il tempo sufficiente perché il governo cambi e le imprese possano negare le loro responsabilità, affermando che la questione risale a molto tempo prima e che non è possibile dimostrare che il mais transgenico sia la causa diretta della malattia.
L’articolo di Séralini è stato pubblicato sulla rivista Food and Chemical Toxicology, dopo una revisione di mesi da parte di altri scienziati. Poche ore dalla sua pubblicazione, e in un modo totalmente antiscientifico (non sarebbe stato possibile valutare i dati seriamente in così poco tempo), scenziati legati all’industria  biotecnologica hanno cominciato ad avanzare critiche parziali ed inesatte, curiosamente uguali tra loro, dal momento che provenivano tutte da un certo Centro delle Risorse per la Scienza, finanziato dalla Monsanto, dalla Syngenta, dalla Bayer e da altre multinazionali.
Per ritrattare l’articolo, ora si afferma che il numero di cavie del gruppo di controllo era basso e che le cavie Sprague-Dawley usate nell’esperimento avevano una tendenza ai tumori. Non dicono che la Monsanto usò esattamente lo stesso tipo e la stessa quantità di cavie di controllo in un esperimento pubblicato sulla sua rivista nel 2004, ma solo per 90 giorni, riportando che non erano stati riscontrati problemi, ed ottenendo così l’approvazione del mais Mon 603. Séralini ha prolungato lo stesso esperimento ripetendolo per l’intero corso della vita delle cavie, e i problemi cominciarono a partire dal quarto mese. È chiaro che la rivista applica un doppio standard: uno per la Monsanto e l’altro per coloro che mostrano risultati critici.
L’equipe di Séralini ha spiegato che il numero di cavie usate è standard negli esperimenti di tossicologia, ma per gli studi sul cancro ne vengono usate di più. Solo che la sua ricerca non riguardava il cancro, ma i possibili effettici tossici, cosa provata chiaramente. Il numero superiore di cavie negli studi sul cancro viene usato per scartare falsi negativi  (che vi sia il cancro e non si veda), ma in questo caso la presenza di tumori è stata così grande che anche per questa valutazione sarebbe stata sufficiente. La squadra di Séralini ha inoltre fatto notare sin dall’inizio che occorrono più studi specifici sul cancro.
Da tutto il mondo vi sono comunicati firmati da centinaia di scienziati che difendono lo studio di Séralini, ma in Messico la Cibiogem (commissione per la biosicurezza) facendo sfoggio della sua obiettività ed impegno per la salute della popolazione, pubblica solo la parte della controversia che favorisce le multinazionali, ignorando le risposte di numerosi scienziati indipendenti.
Tutto questo è ancor più preoccupante dal momento che il governo afferma che l’ok al mais trangenico in Messico verrà deciso sulla base di criteri scientifici. Tuttavia, consulta solo scienziati come Francisco Bolívar Zapata, Luis Herrera Estrella, Peter Raven ed altri che hanno un conflitto d’interessi per il loro legame con l’industria biotecnologica. Il tema del mais in Messico va oltre gli aspetti scientifici, qualunuque consulto deve essere aperto e con scienziati senza conflitto d’interessi.
Per esempio bisognerebbe prendere in considerazione i documenti dell’Unione degli Scenziati Impegnati con la Società, sostenuti da più di 3 mila studiosi in tutto il mondo.

– Silvia Ribeiro è ricercatrice del Gruppo ETC – www.etcgroup.org

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