INARRESTABILE FOLLIA O SOLUZIONE GRADUALE!?
Certo, l’arresto e lo stop imprevisto degli aiuti umanitari alla popolazione civile che
vive nella bombardatissima striscia di Gaza ha sollevato commenti ed osservazioni
che servono a mettere in evidenza non solo posizioni pro o contro il conflitto
stesso, ma soprattutto ad evidenziare quanto situazioni di fame ed indigenza
estremi possano far scattare il mondo della consapevolezza umana, che fino a quel
punto era rimasta silenziosa o assente.
Riferisco una conversazione avuta con e tra amici.
Alcuni si chiedevano se questo conflitto oramai in atto da tre anni possa essere
risolto una volta per sempre. Non è che simili situazioni in altre parti del mondo
sollevino eccessive speranze che un giorno più o meno lontano si possa dichiarare
“fine del capitolo guerra nella striscia di Gaza”. Altri, forse più realisti, alludevano
alle radici profonde di tale conflitto e, di conseguenza, alle difficoltà storiche che,
come un sottofondo musicale, ha caratterizzato tale zona del medio-oriente per
tanti anni. Altri, ancora, speculavano che solo con l’esaurimento dei fondi utilizzati
per l’acquisto di armi, si poteva sperare che i contendenti, o l’uno o l’altro,
accettassero e/o subissero lo stop all’uso delle armi. Un’altra persona che ha
prestato la sua generosa collaborazione a gruppi di numerosi pellegrini in terra
Santa, aggiungeva che sentiva tanto il desiderio di rivedere i “luoghi sacri”.
Il mio parere strettamente personale è che tale conflitto, anche quando (me lo
auguro) vengano deposte le armi, avrà una pausa piuttosto breve. Lo stato
d’Israele è come una zattera che tenta di stare a galla in un fiume che scorre
impetuoso e non senza sorprese.
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