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TRANSITO DI PAPA FRANCESCO.

Il decesso, non del tutto inaspettato, almeno secondo alcuni medici che l’avevano avuto in consegna per oltre un mese al Gemelli di Roma, ha assunto, con il passar del tempo, il contorno di un transito verso terre ignote, ma esistenti. I vari canali televisivi, sia italiani che stranieri, non hanno avuto altre scelte se non puntare i propri “occhi” sulla folla che in maniera ordinata, dentro e fuori la basilica di S. Pietro, desiderava manifestare a Papa Francesco la propria gratitudine.

E’ vero che le sue spoglie mortali verranno consegnate alla basilica lateranense, ma è anche vero che le immagini di una corale manifestazione di vicinanza a ed amicizia con Papa Bergoglio, ha indotto non pochi a ripercorrere la sua esistenza: dalle origini storiche in terra piemontese alla sua nascita ed esperienza di maturazione umana e professionale in terra argentina. Figlio di emigranti anche lui come tanti altri, non solo in terra argentina.

E’ questa una lezione silenziosa, ma incontestabile, inoppugnabile, come la terra e i cieli che osserviamo ed ammiriamo infinite volte. Ad un ignoto (allora!) figlio di emigranti in terra argentina, ma pur sempre il rampollo di una famiglia che aveva attraversato l’Atlantico, è stato dato un omaggio globale dai numerosi pellegrini accorsi a Roma, ma anche da moltissime testate giornalistiche pubblicate in tutto il mondo. Non è che questa scelta sia stata dettata da scarsità di altro materiale disponibile per riempire gli spazi sulle solite pagine!

In un momento storico in cui i flussi migratori sono soggetti a controlli eccessivi, spostamenti forzati e soprattutto risonanze mediatiche non sempre incoraggianti o veritiere, è utile rivedere anche sviluppi positivi avvenuti sull’ onda di flussi migratori. Di quel tempo come anche dei nostri giorni.

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