Conclave 2025. Desideri personali.
Nella consapevolezza che non mancano desideri, ipotesi, preannunci su
“chi” possa riempire il vuoto lasciato dalla scomparsa di Papa Francesco,
desidero esprimere alcune mie riflessioni: non tanto scommesse su chi
cadrà la scelta dei Cardinali riuniti in conclave, ma su quali esigenze e
sfide incontrerà il nuovo eletto al cosiddetto trono di Pietro.
La Chiesa Cattolica, oltre all’enorme diversificazione geografica,
culturale ed organizzativa, avvenuta negli scorsi decenni, ha sviluppato
e si è dotata di regole comuni. E anche se queste non sono del tutto
identificabili con le cosiddette norme civili, sancite da numerosi incontri
a livello internazionale, in parte si possono accostare agli ordinamenti
civili, anche perché i beneficiari viaggiano sugli stessi binari, si potrebbe
dire. Queste regole sono codificate nel “Diritto Canonico” che guida i
passi delle autorità, come dei fedeli stessi. L’applicazione di queste
regole possono e, secondo il sottoscritto, devono subire ripensamenti e
caso mai, dopo soppesata riflessione, anche adattamenti o cambiamenti
secondo le circostanze storiche di luoghi, culture ed espressioni
particolari che hanno avuto una loro storia e sviluppo avvenuti lungo
vari millenni.
In questo continuo sforzo di adattamento ad un mondo così
diversificato, non è sufficiente mantenere un occhio vigile sulla “teoria e
prassi”, finora seguite dalla comunità cattolica, ma è soprattutto
indispensabile entrare sotto la pelle delle culture che si sono sviluppate
senza l’influenza diretta del Suo Vangelo o della comunità da Lui
fondata. Per appunto stabilire un dialogo amichevole e fraterno, senza
creare sospetti o dare l’impressione di essere interessati a conquiste più
o meno subdole.
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