Solo i cieli sono generosi?
E’ un mio amico che così si esprime dopo alcune giornate di pioggia, non direi abbondanti, ma insistenti, obbligando all’uso di ombrelli o di vari tipi di copertura, dalla testa ai piedi. La pioggia è per i terreni coltivati un toccasana, ora che la stagione primaverile imprime la sua spintarella alle piante di ogni specie, perché, dopo il riposo invernale, riprendano il loro lavorio che produrrà, finalità preannunciata anche se tuttora appena accennata, i tanti e diversi prodotti dell’agricoltura. Non a caso una volta il mondo contadino ripeteva saggiamente che la “natura è madre, generosa come i cieli distanti”.
Questo tipo di maternità è stata, a mio parere, offuscata da tutta una serie di analisi di disastri ambientali (Seveso, Ilva di Taranto…) che hanno ripetutamente allarmato l’opinione pubblica, rimescolando le carte di una saggia convivenza con le forze della natura dipinte come ostili, come se il dissesto ambientale provocato da interferenze di certi settori produttivi non fossero causati dall’ingordigia umana.
Non sono solo i cieli ad essere generosi, la terra non è di meno. A meno che non sia appesantita da costanti esalazioni, nocive al buon equilibrio atmosferico con ricadute negative sulla stessa superficie terrestre. I nostri desideri legittimi di poter respirare senza alcuna paura, giorno e notte, devono, di conseguenza, essere sostenuti da una condotta rispettosa dell’integrità ambientale, attorno al pianeta terra e altrove.
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