ArticoliMarilou Rella

Verso un altro mondo, un altrove plurale, patria di tutte le alterità.

Verso un altro mondo, un altrove plurale, patria di tutte le alterità.

Essere ciò che siamo

 e divenire ciò che siamo capaci di divenire

è l’unico scopo della vita.

Non si piange sulla propria storia,

si cambia rotta.

Baruch Spinoza

Baruch Spinoza, nato e vissuto nel Seicento, ebreo, uno dei più grandi e studiati filosofi occidentali, esponente del Razionalismo e precursore dell’Illuminismo, fu più volte, e da più parti, violentemente condannato a causa delle sue teorie filosofiche contrarie all’ortodossia religiosa.

Nel 1656 fu scomunicato dalla comunità ebraica di Amsterdam con durissime parole: “ che sia maledetto di giorno e di notte, mentre dorme e quando veglia, quando entra e quando esce. Che l’Eterno non lo perdoni mai. Che l’Eterno accenda contro contro quest’uomo la sua collera e riversi su di lui tutti i mali menzionati nel libro della Legge; che il suo nome sia per sempre cancellato da questo mondo e che piaccia a Dio di separarlo da tutte le tribù di Israele affliggendolo con tutte le maledizioni contenute nella Legge. E quanto a voi (…) sappiate che non dovete avere con Spinoza alcun rapporto né scritto né orale. Che non gli sia reso alcun servizio e che nessuno si avvicini a lui più di quattro gomiti che nessuno dimori sotto il suo stesso tetto e che nessuno legga alcuno dei suoi scritti”. Successivamente, anche la pubblicazione della sua opera Trattato teologico-politico suscitò enorme scandalo negli ambienti ecclesiastici, sia cattolici che protestanti, e la Chiesa inserì le sue opere tra i libri proibiti. 

Fu uno di quei pensatori che scomodavano un po’ tutti: un esempio, e non l’unico, di come il pensiero emancipatorio sia sempre stato oggetto di condanna e repressione da parte del potere. Ad oggi non è cambiato grenché. Sono mutati i dogmi, meno religiosi e per lo più economici, ma non è finito il fondamentalismo che permea molta della narrativa politica e della propaganda nei conflitti. Ciò nonostante, hli esempi d’indipendenza del pensiero, di coerenza della persona, di coraggio e umanità tuttora ci guidano nelle tenebre della Storia. L’etica di Spinoza fu un’ “etica della tolleranza” che rifiutava ogni dogmatismo e ogni atteggiamento fanatico, un insegnamento ancora attuale. Pensatori come Spinoza hanno lasciato un’eredità, e non solo filosofica. Nell’orrore infinito e nel vertiginoso abisso di Gaza, c’è un interstizio, uno spiraglio, un fragilissimo raggio di luce che ci trafigge, come un’epifania: pur in un conflitto così drammatico e duraturo come quello mediorientale, che sembrava così insolubile e inevitabile, esistono palestinesi e israeliani che tuttavia credono nella pace costruendola, che insieme coesistono e resistono, con un obiettivo tanto ambizioso, quanto pragmatico: rendersi protagonisti di una mediazione quotidiana, attraverso parole e pratiche di pace, persuasi che l’unica via per uscire dall’orrore del conflitto non sia quello di combattere l’uno contro l’altro, bensì quello di agire insieme contro quel Male Assoluto che cambia sempre faccia ma mai sostanza: l’annientamento del diverso, dall’altro. Quell’alterità – che sia femminilità, infanzia, disabilità, estraneità, povertà – riscrive sempre la solita Storia, offrendoci una lente d’ingrandimento e un campanello di allarme per decifrare le ragioni profonde delle sopraffazioni, delle deprivazioni, dell’annientamento fisico e morale di chi, per qualche ragione, è ritenuto diverso, altro da sé. Riprendendo le parole di denuncia, ma anche di speranza, della scrittrice indiana Arundhati Roy: “ Il sistema collasserà se ci rifiutiamo di comprare quello che ci vogliono vendere, le loro idee, la loro versione della storia, le loro guerre, le loro armi, la loro nozione di inevitabilità. Ricordatevi di questo: noi siamo molti e loro sono in pochi. Hanno bisogno di noi più di quanto ne abbiamo noi di loro. Un altro mondo non solo è possibile, ma sta arrivando. Nelle giornate calme lo sento respirare”.

Arundhati Roy ha declinato il genere di questo nuovo mondo al femminile, accennando all’avanzata silenziosa di un modo di pensare il mondo profondamente rinnovato perché guidato da anime e valori diversi da quelli che lo hanno condotto fino a qui.

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