Che possa vivere ( e morire ) resistendo.
Bulldozer che sradicano ulivi vecchi 2000 anni
Mentre i rifugiati delle loro porte ancora conservano le chiavi
Coloni e soldati che saccheggiano e uccidono
Terre e case divertendosi a saccheggiare
Un nonno piange una bambina di 7 anni, anima della sua anima
Gli alleati coloniali mandano soldi e soldati per fare il loro gioco
Cervelli dei bambini nelle mani dei loro padri
Mentre il figlio di Netanyahu si abbronza sulla spiaggia della
Florida
Teste insanguinate cadute lontano dai corpi
Corpi in decomposizione lasciati in ospedali distrutti
Mentre le acrobazie verbali dei politici sminuiscono
Le bombe da 2000 libbre fornite dagli USA che radono al suolo i
quartieri mentre il sionista Blinken fa pressioni sulla Corte penale
internazionale e sulla Corte internazionale di giustizia perché si
Fermino o aspettino
Una ragazza insiste di aver riconosciuto una madre dai capelli
Ma il mondo consumista scrolla le spalle: non ci interessa
Soldati e politici del più fascista degli eserciti minacciano e
deridono mentre gli F35 bombardano Nuseirat, Gaza City,
Bureij, Rafah… e tutti gli isolati
Non c’è un posto sicuro in un campo di concentramento affollato
di rifugiati a cui vengono negati cibo, medicine, carburante e
tutti i servizi Bulldozer D9, droni ronzanti, fosforo bianco,
cinture di fuoco, gemiti di morte sotto le macerie e carne di
bambini che si scioglie per far salire i prezzi delle azioni dei
produttori di armi mentre il genocida Joe recita il ruolo di una
puttana tutto per i giacimenti di gas della Palestina da rubare un
nuovo accordo per una rete Asia-Europa da 6 trilioni di dollari il
canale di Suez sostituito dal canale Ben Gurion la cabala del
“popolo della promessa” dal Nilo all’Eufrate l’iniziativa della
Nuova Via della Seta sostituita un impero nuovo da creare
I vecchi imperi soggiogati
Dominati tramite le lobby
Olivi distrutti
Pini piantati
Comunità sradicate
Razzisti legittimati
Una guerra globale iniziata
Per rendere i ricchi più ricchi
E i poveri più poveri
A tutto questo c’è un antidoto
La resistenza è possibile
Resistiamo insistendo sui nostri diritti di tornare, di vivere, di
piantare i nostri alberi, di curare i nostri ortaggi e le nostre api
perché crediamo che esistere significa resistere e resistere significa
vivere liberi come dovrebbero essere gli esseri umani
Perché non c’è altra strada per evitare l’ira per vivere una vita
che ha senso e morire in pace
E quando sarò morto voglio che si dica qui giace un buon
disturbatore un fornaio di aioni e idee nato povero, morto
povero ha aiutato gli altri nel suo breve percorso nella terra in cui
è nato ha vissuto una vita ricca di resistenza con ostinata
perseveranza la speranza ha tenuta accesa per l’ingiustizia ha
pianto ha percorso la strada della lotta ha remato attraverso
tempeste che possa realizzare il uo desiderio di morire resistendo
come ha vissuto con gioia partecipando
Ai dolori della vita schivando le frecce
Senza mai riposare
Amando Pienamente
Dando Senso alla propria vita
Morendo Serenamente
Mazin Qumsiyeh. Attivista palestinese per l’ambiente e per i
diritti umani.
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