Andrea Cantaluppi articoliArticoli

2 euro per un neutrone

La cifra di 2 euro che, secondo me, è quella che dovremmo dare in regalo a tutti quelli che non hanno il coraggio di definirsi razzisti. Eppure con questo governo che sta tentando di riscrivere la storia e far passare i perdenti per vincenti, dando così la stura a tutto il peggio che ci portiamo dentro, per il semplice fatto che non abbiamo avuto la capacità, o la volontà di fare i conti con il passato fascista così come hanno fatto i tedeschi, tutto ciò non ci basta. La memoria non ci interessa, in alcuni casi ci fa soffrire, quindi è meglio ignorare e dare la colpa agli altri di qualsiasi cosa stia accadendo.

Noi siamo sempre: “Italiani brava gente”. Così possiamo ignorare le stragi, i genocidi e i crimini commessi da coloro che erano vestiti di nero in nome della italianità. Ricordate che durante il nostro colonialismo cantavamo: ”faccetta nera, bella abissina, sarai italiana al rombo del cannon”? ma, tutto sommato stavamo portando la civiltà! E, forse qualche errore ci sarà pure stato, ma vuoi mettere, da noi i treni arrivavano in orario! Chissà se ha qualcuno di questi benefattori dell’umanità sarà mai venuta in mente la domanda: ma quanti erano i treni? Forse una ventina su tutto il territorio nazionale. Falli pure arrivare in ritardo! Poi nel tempo siamo diventati migranti contro la volontà dei governi che consideravano traditori coloro che, non avendo un futuro nel proprio paese, andavano all’estero in cerca della loro dignità. “ Si però noi siamo andati a lavorare, quelli che vengono da noi vengono a rubare”. E tutta la storia sulla mafia americana? Al Capone e soci ce li siamo dimenticati così come abbiamo fatto con i fascisti? Una grandissima capitale, Buenos Aires, conta circa la metà della popolazione di origine italiana. Questo è solo in esempio dei circa 20 milioni di italiani che sono andati a cercare un futuro all’estero. E attualmente la cifra supera quella degli italiani nel proprio Paese. Non aggiungo nulla sui cervelli in fuga odierni, constato solo il fatto che, quelli con pochi neuroni sono rimasti tutti qui a creare slogan tipo: “Italia Uno!”. E vai con i luoghi comuni e con la unica direzionalità del pensiero voluta dai creatori di bisogni. Vero e concreto supporto ai creatori di paure che spaventano loro stessi pur di prendere voti.

Riporto le domande che si è fatto Abdou M. Diouf, senegalese, nel suo bellissimo libro: “è sempre estate”.

“ Io non ho paura del razzismo, né ho paura dei razzisti. Hanno i loro limiti. Le loro paure. Io ho paura, invece, di chi dice : – Non sono razzista, ma…-. O lo sei o non lo sei. Non ci deve essere un – ma -. Io ho paura di quelli. Di quelli che: – Non sono questo, ma… -. Io ho paura di chi fa battute razziste e poi si nasconde dietro un: – Stavo scherzando – Perché se essere razzisti è una libera scelta, nascondersi dietro a uno – stavo scherzando – è pura e semplice ipocrisia.

Io, però, ho paura soprattutto, di quelli che di fronte a certe tragedie si dimenticano di essere umani. Una nave con quasi 700 migranti si è rovesciata nel canale di Sicilia: solo 52 copri sono stati recuperati, di cui 28 vivi. SOLO 28 SU 700!”

Come si può rimanere indifferenti davanti a tutto ciò, così come si può giocare a scaricabarile sulle responsabilità dopo il disastro di Cutro?

BUON APPETITO A TUTTI I PESCI CHE SI CIBANO DI CHI TOGLIEREBBE IL CIBO A NOI ITALIANI!

Questo è il commento di una persona intelligente riguardo al dramma.

“A leggere questo commento, dice ancora Diouf, un brivido mi percorre la schiena. Ho gli occhi sgranati”.

Ecco una breve lista delle generalità scaturite dalla più completa ignoranza non solo culturale che si riferiscono sui migranti:

considerano la donna oggetto.

Hanno una cultura diversa. Sono diversi.

Vengono qui solo per rubare.

Devono stare a casa loro.

Le altre aggiungetele voi.

Senza informarsi si arrogano il diritto di giudicare, e quindi li invito a tornare indietro nel tempo finché non si trova la base del problema attuale che verrà enormemente ingigantito con il cambiamento climatico già in atto.

Quelli che “considerano la donna un oggetto”, ( ma noi non ci dimentichiamo dei femminicidi nostri), se ne stavano tranquilli nelle loro case, finché alcuni Stati europei e l’America non decisero di prenderli con la forza dalla loro terra e senza alcun diritto portarli in un mondo che di loro non aveva niente. Schiavi.

Diouf nel suo libro si domanda se gli immigrati ci insegneranno a essere nuovamente degli esseri umani, a provare ancora sentimenti semplici, naturali, anche istintivi? Informarsi è anche conoscere le cause degli eventi, ma soprattutto conoscere le belle storie dietro ognuno di loro.

Restiamo umani”.

Fu così che girando per una nostra città, chiese ad una persona dove poteva trovare il museo che stava cercando, quella persona lo scambiò per un “vù cumprà”e gli rispose che non aveva denaro. Educato ad aiutare chi è in difficoltà gli regalò 2 euro affinché potesse comprarsi un neurone.

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