SERBATOI APPREZZATI?!
Non sufficientemente apprezzati per la loro opera di generosa elargizione di una sostanza, come l’acqua, senza la quale, sia il mondo dell’agricoltura come quello della convivenza umana, farebbero fatica a sopravvivere. I richiami di autorità governative, di geologi e professionisti del settore ad un utilizzo assennato di una sostanza che abita la crosta terrestre sembrano avere un impatto limitato. Sembra che in luoghi dove si è sempre vissuto senza tante preoccupazioni, i richiami, pur giudicati lodevoli ed assennati, non abbiano quel gran che di effetto a livello pratico.
Gli studiosi ed esperti sottolineano la crescente desertificazione di molte zone del pianeta, costringendo intere popolazioni a sfollare e a rivolgere altrove la loro attenzione per una esistenza meno precaria. Per poi ritrovarsi, così mi diceva un gruppo di giovani studenti, al ritorno dalle loro “vacanze” nel Senegal, di fronte alla stessa sfida nel nuovo territorio. Come prima, più di prima!
Evidentemente, in zone equatoriali o semi-equatoriali, le zone di riserva in alta montagna sono difficilmente reperibili. A differenza delle nostre montagne, soprattutto nella cornice alpina, che continuano, anche fuori stagione, a provvedere rivoli molto preziosi ed indispensabili per le nostre valli, pianure e necessità umane. Ci si chiede frequentemente: fino a “quando” durerà tale generosità idrica? Con il passare delle stagioni, le nevi quasi eterne, con i loro ghiacciai quasi eterni saranno sottoposti ad enormi sfide per ritenere il loro attuale spessore e flussi così preziosi per tutti.
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