ArticoliMarco Campedelli articoli

Tempi bui: cercasi visionari.

Siamo in tempi bui. A cento anni dalla marcia su Roma l’Italia è governata dalla destra. Una destra che non era mai andata così a destra dall’inizio della Repubblica. La destra oggi ha espresso, escludendo dalla scelta l’opposizione, la seconda e la terza carica dello Stato: i presidenti di Camera e Senato. Sono state scelte figure fortemente identitarie. Al Senato, La Russa, con il suo passato di militante fascista; alla Camera Fontana leghista devoto, convinto assertore del fondamentalismo religioso. La prima donna al governo in Italia era una giovane militante del Movimento Sociale Italiano di Giorgio Almirante.

È difficile sovrapporre le figure di Nilde Iotti, Sandro Pertini, Pietro Ingrao che hanno guidato la Camera dei deputati con chi oggi presiede le Assemblee Repubblicane.

In questi tempi bui, è fondamentale vigilare sul rispetto della Costituzione, che come ricordava Gaetano Salvemini è nata dalla Resistenza, e dalle macerie di una assurda guerra (come tutte le guerre lo sono) che ha mandato al macero milioni di giovani.

Questo è il primo punto da non dimenticare: in Italia è stato il fascismo a distruggere la libertà, a portarci nel baratro della guerra. Il fascismo ha massacrato, violentato, negato i diritti. Uno strisciante revisionismo storico cerca di addomesticare una memoria indecente e sanguinaria. Questo si fa sulla pelle dei morti. Sulla loro memoria. E ai fondamentalisti religiosi andrebbe ricordato che questo è uno degli “atti sacrileghi” (visto che è un termine a loro caro) che non vanno dimenticati. Bisogna vigilare sulla scuola. Cambiare il nome al Ministero dell’Istruzione non è un’operazione ingenua. Tutto parte dal linguaggio, ce lo ha ricordato Wittgenstein e don Milani. Perché è vero: “i limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo”. (Trattato Logico-Filosofico).

Il maestro di Barbiana scrive: “Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande : I CARE.  È il motto intraducibile dei giovani americani migliori. Me ne importa, mi sta a cuore. È il contrario del motto fascista – Me ne frego”. (Lettera ai giudici).

Far sparire nel titolo del Ministero dell’Istruzione la parola “pubblica” è un atto assai grave. Perché in quella parola c’è il sale della democrazia e dell’uguaglianza. Enfatizzare lla parola “merito” significare alimentare in fondo una discriminazione, primo tarlo che la può generare.  Ci ricorda quello che è scritto nel libro la “Fattoria degli animali” di George Orwell e che recita: “Tutti gli animali sono uguali, ma ci sono animali più uguali degli altri”.

Bisogna vigilare sui diritti. Perché rischiano di rotolare in un fosso. 

I diritti delle donne e le libertà che hanno conquistato. I diritti degli omosessuali e di tutti quelli che una mentalità fascista ritiene “sbagliati”. Bisogna non staccare mai gli occhi dai Migranti. La legge dell’accoglienza è la garanzia di un Paese felice, il suo rifiuto è la via per un Paese infelice. Servono visionari e visionarie. La politica che ha il passo dell’anatra ci porta in un precipizio. Serve mettersi in volo.

La sinistra con le sue gelosie interne, ha favorito questo tempo buio. Se non si ripensa e non trova una forza creativa e critica contribuirà a rendere l’Italia un Paese infelice. La “questione morale” posta da Enrico Berlinguer va riemessa al centro dei loro programmi. Oggi c’è una classe politica che sembra non conoscere quella “bellezza morale” di cui parlava Pierpaolo Pasolini. Che la sinistra, quando serviva, la sapeva criticare eccome! Chiunque ama la democrazia oggi deve “gridare le sue sconvenienti verità” come scriveva Maria Zambrano della poesia.

Su tutte le porte delle nostre città va attaccato un cartello:” Cercasi visionari. Urgente”.

(61)

Loading