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A TONGA: la terra: madre o “matrigna!?”.

L’eruzione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’Pai  solleva alcuni interrogativi sulla cosidetta “casa comune”. Alcune premesse sono necessarie: oltre ai vari significati, tutti positivi, che sono collegati o riconducibili al nome “madre”, se si alza il sipario sull’ epiteto “matrigna” (vedi titolo) si affacciano latenti, oscure ombre che si agitano all’ interno della nostra consapevolezza, create o tramandate da letture episodiche dove, con il ruolo di “matrigna” si delineano numerose situazioni, raccontate da narrazioni, allusioni o scenette (sketches) a volte divertenti, ma anche temibili.

I ricercatori della NASA hanno dichiarato senza tante esitazioni: “L’eruzione vulcanica di Tonga è stata 500 (gli zeri ci vanno tutti!) volte più potente dell’atomica sganciata dagli USA su Hiroshima nel 1945”. Secondo gli stessi ricercatori, il rombo dell’esplosione è stata sentita fino in Alaska (900 km di distanza). Una delle esplosioni più rumorose in tempi moderni.

Le prime segnalazioni provenienti dai voli di perlustrazione, oltre all’isola principale Tonga, risultano ancora più colpite alcune delle isole più piccole e periferiche. Tutte le isole, comunque, sono isolate, tagliate fuori dal mondo a causa dell’interruzione dell’energia elettrica, con le linee telefoniche e internet fuori uso. I cavi sottomarini sono stati danneggiati e occorreranno diverse settimane prima che servizi così essenziali possano essere ripristinati, soprattutto per portare i soccorsi e i materiali necessari per ritornare alla normalità. Ma sarà prevedibilmente un cammino lento.

Una coltre di cenere scura copre Tonga e le isole limitrofe. E’ stata riattivata la principale pista di atterraggio all’aeroporto di Fua’ Amotu, ma la cenere rappresenta una sfida per le coltivazioni e risorse idriche che scorrono in superficie. Ma anche per i trasporti aerei: anche questi intaccati dal gas nell’atmosfera, da fumi e detriti vulcanici scagliati fino a 20 Km di altezza.

Dettagli più precisi verranno diramati, una volta che gli aiuti dall’esterno raggiungono le isole intorno a Tonga. Ma, per ora, ritorna la domanda iniziale, valida soprattutto per coloro che, come gli Italiani, convivono con alcuni vulcani più o meno attivi: il nostro mondo è in mano a una madre (madreterra) benevola o a una matrigna arcigna?

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