ArticoliMarcelo Barros

La cura della Madre Terra e la pandemia

Quest’anno, il tema dell’Agenda 2021 dell’America Latina è la guarigione di Madre Terra. Questo tema è stato espresso  dal titolo: “Return or not return. È tardi, ma è il nostro momento”.

“Nessun ritorno” è il punto in cui il pianeta Terra non può più recuperare le condizioni minime di sopravvivenza. Infatti, da alcuni anni, gli scienziati avvertono che, se continua a questo ritmo, la distruzione ecologica potrebbe trasformare la Terra in un deserto senza vita. Sebbene nessuno sia sicuro di come sia apparso il Coronavirus nella società umana, è dimostrato che il suo aspetto ha qualcosa a che fare con la distruzione della natura. Questo virus esisteva miliardi di anni fa, addormentato in natura, senza danneggiare nessuno. Distrutto l’ecosistema, si risveglia e si moltiplica a dismisura, infliggendo all’umanità una tragedia che sembra infinità.

Dobbiamo aprire gli occhi per vedere la relazione tra una cosa e l’altra. Nel mondo, più di due terzi delle grandi foreste vengono distrutte o minacciate di distruzione. Si stima che, ogni anno, 50.000 specie viventi scompaiano dalla Terra. nell’ultimo decennio la temperatura media delle acque degli oceani è aumentata di oltre un grado.

Ogni giorno vengono lanciate nell’aria, sulla terra e nell’acqua nuove sostanze chimiche che avvelenano i processi della vita. Tuttavia, per molti anni dopo essere stati rilasciati, continuano a rilasciare la morte. Per questo motivo, il buco dell’ozono che protegge l’atmosfera terrestre è aumentato e minaccia la vita di intere popolazioni e di molte specie animali

I cambiamenti climatici che in altre ere geologiche provenivano dai cambiamenti atmosferici, sono ora causati dalla stessa società umana, in particolare dal sistema sociale ed economico dominante che trasforma la terra in una merce e si occupa solo del suo profitto. È necessario cambiare il sistema di valori alla base dell’economia globale per renderlo compatibile con la dignità umana e la sostenibilità ecologica. Il problema non è tecnologico. È culturale, sociale e politico. Pertanto, è importante prendere coscienza della gravità della situazione, approfondire i modi per superarla e impegnarsi a vivere un nuovo modo di relazionarsi con la Terra, l’acqua e tutta la natura.

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