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Rimesse degli immigrati tassate

emigrazione italiana
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L ‘ Italia sempre meno Italia? 
 
 
 
“ L ‘ Italia sempre meno Italia” ?  E perche? domandera’ qualcuno. Tale affermazione e’ proprio strana ed esige una spiegazione. Chiaramente non si riferisce ad un determinato territorio, incorniciato da Nord a Sud dalle note proporzioni geografiche, intatte da anni, o alle frequenti scorribande della politica italiana attuale, sotto assedio ed in affanno perche’ la comunita’ europea si e’ trasformata in poco tempo in una maestra, a detta di molti, severa e rigida. Vedi gestione del debito e spesa pubblica.
Mi riferisco a quell’ Italia, piena di cultura e non soltanto nei suoi musei, maturata, anche se in maniera affannosa durante secoli e secoli di travagli e conquiste. Mi riferisco a quell’ondata interminabile di espansione culturale che, sull’ onda del Risorgimento, l’aveva resa portatrice di civilta’ = ricerca dei valori della bellezza, dell’estetica, della convivenza umana ed equanime, perche’ non impostata sullo sfruttamento, voluto e pianificato. delle classi meno difese perche’ piu’ abbienti. Le ombre ci sono state. Ma sono state viste come tali e non come luce!
La mossa di tassare ulteriormente le rimesse degli immigrati in Italia va proprio nella direzione opposta, in stridente contrasto a quanto sopra affermato. Non e’ solo per il fatto che l’altra Italia (oggi ci sono 70 milioni di cittadini italiani e loro oriundi in tutti i continenti del sistema terra, noi possiamo emigrare e gli altri no –nde-), hanno desiderato rimpatriare parte dei loro guadagni (miliardi e miliardi) senza eccessive vessazioni. E i loro desideri sono stati rispettati. Ma e’ soprattutto perche’ quando si afferma a ripetizione “aiutiamoli a casa loro” si cade in una retorica deludente, falsa, furbetta si’, ma non realistica. Deludente, perche’ i loro risparmi gli immigrati se li sono guadagnati con qualche sudatina in piu’ se paragonati ai risparmi degli autoctoni. Non ci sono dubbi su questo. L’ affermazione per se’ legittima “Aiutiamoli a casa loro” non puo’ esaurirsi, per es., con l’ invio di 500 soldati nel Niger per tamponare flussi continui di popolazione diretti sulle coste sud del Mediterraneo; non puo’ neppure cancellare dalla memoria alcune misfatte commesse da emissari governativi nelle ex-colonie italiane dell’ Africa (Eritrea, Somalia).
Si cade, invece, in una spirale perversa di estorsione, manipolazione della debolezza altrui a proprio vantaggio. Immemori di quanto gli Italiani di casa e fuori casa hanno vissuto sulla loro pelle. Perche’ nel caso delle rimesse va ripetuto che le stesse, cioe’ quelle degli immigrati in Italia, vanno a nuclei familiari nelle loro diverse patrie di origine. Per mantenere famiglie, rendere possibile una scolarizzazione dignitosa dei figli rimasti a casa, dare la possibilita’ di uscire dal morso della indigenza e precarieta’ con cui si confrontano ogni giorno. Oltre alle spese di trasferimenti bancari, questa tassa statale, va ad incentivare il ricorso a canali informali ed incontrollati di trasferimento del denaro. Con tutti i rischi connessi.
Vorrei solo sperare che questa nuova leva abbia ad incentivare il desiderio degli immigrati presenti ora sul territorio nazionale a impegnarsi maggiormente sul fronte dei ricongiungimenti familiari e, cosi’, diventare, quam primum, cittadini allo scopo di evitare guai peggiori. Se questo si avverasse, senza saperlo, quest’ultima mossa della classe politica italiana agevolerebbe il contrario di cio’ che viene sperato.

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