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Unlocking Human Dignity: migranti trattati come criminali

Affari, sempre e solo affari. La dignità è un valore scaduto e l’uomo in quanto tale non è più interessante di una banconota dove magari sopra (vedi il dollaro) ci si scriveva che “Dio ci aiuta”. Tutto ha un costo, tutto deve essere un guadagno, e allora si crea la psicosi, l’ossessione del diverso, del migrante scioperato, della religione che fomenta gli attentati. Hanno creato un popolo paranoico per guadagnarci sopra. Armi, droga, traffico di esseri umani. Ma che bella questa società che esporta la democrazia!

Tra il 1994 e il 2013 il sistema statunitense di detenzione degli immigrati è cresciuto di 5 volte: il numero giornaliero di emigranti detenuti è passato da 6785 a 34260. Il numero di persone detenute all’anno è passato da circa 85000 nel 1995 a 440557 nel 2013. Dal 2009 l’amministrazione Obama ha lavorato alla riforma del sistema detentivo statunitense, ottenendo ottimi risultati. Comunque, dal 2007 il numero di detenuti è aumentato vertiginosamente. E questo dato non cambierà neanche a riforma completata. Insomma, il cambiamento dovrebbe essere più profondo.

Anche la detenzione obbligatoria, che ha un basso impatto nell’eliminazione e attenuazione di rischi, dovrebbe essere eliminata, e per farlo bisognerebbe innanzitutto ridurre il ruolo delle carceri private, in modo che la detenzione sarebbe l’ultima risorsa da applicare quando tutte le altre strade non hanno portato frutti (supervisione, monitoraggio e supporto).

Una legge internazionale del 1967 delle Nazioni Unite prevede che gli stati non possono espellere o comunque rispedire in patria coloro che sono minacciati per razza, religione, nazione o pensiero politico; gli Stati Uniti non rispettano questa legge. Secondo l’UNHCR la detenzione dovrebbe essere legata a determinate situazioni valutate individualmente, e proporzionata ad un “legittimo scopo”; la libertà di movimento dovrebbe essere la via preferenziale. La detenzione dovrebbe essere possibile solamente per l’iniziale identificazione e i controlli di rito, e può essere estesa solo per tre motivazioni: proteggere l’ordine pubblico (ad esempio si possono detenere coloro che non collaborano con le autorità), proteggere la salute pubblica, proteggere la sicurezza nazionale.

Spesso e volentieri i migranti si trovano davanti ad un sistema che li tutela meno di coloro che hanno commesso dei reati.

Le istanze di richiesta asilo sono valutate molto lentamente, e nel periodo di detenzione, molti sono persuasi a non proseguire e a tornare in patria (l’83 % delle espulsioni avviene senza un’udienza o la possibilità di presentare istanza davanti ad un giudice che si occupa di immigrazione, e il 95 % delle espulsioni di minori messicani avviene con la stessa modalità!).

La lentezza di quella parte di burocrazia che si occupa dell’immigrazione si spiega con i fondi assolutamente insufficienti che vengono messi a disposizione: ammontano a circa 1/6 rispetto a quelli erogati per il DHS (il Dipartimento di Sicurezza Nazionale); più che minaccia terroristica, per gli Stati Uniti è quasi un’ossessione. E i migranti rientrano in una categoria di persone “non desiderate”, insomma il DHS si occupa di loro come se fossero dei terroristi. Se si vanno a valutare i numeri di coloro ai quali viene negato l’accesso negli Stati Uniti, è stato calcolato che circa il 60 % è composto da persone che hanno vissuto in Nord America per 10 anni, e addirittura c’è un 17 % che ci ha vissuto per 20! Da questo sistema tritacarne non vengono risparmiate donne e bambini (come testimoniato dalle fotografie del documento in inglese); molte associazioni hanno richiesto la fine immediata di questa procedura, dichiarando che gli Stati Uniti stanno violando le leggi internazionali. L’amministrazione Obama, per rispondere all’incredibile aumento della migrazione di famiglie con bambini dall’Honduras, Guatemala e El Salvador, ha aperto delle nuove strutture dedicate esclusivamente alle famiglie con 3700 posti nel 2014. La spiegazione del perché tutte queste persone vengono trattate come criminali, o, addirittura peggio, si può trovare in qualcosa che avviene solamente negli Stati Uniti: come per la sanità, la gestione delle carceri e della custodia delle persone è in buona parte affidata ai privati, con tutte le conseguenze del caso; a differenza dello stato, essi hanno tutto l’interesse a gestire più persone nel più lungo tempo possibile, perché tutto ciò aumenta i loro guadagni. Le due maggiori “aziende” delle carceri private, la CCA e la GEO Group, assieme, hanno nelle loro strutture il 45 % della popolazione di migranti detenuti. In totale i privati gestiscono 12 delle 17 più grandi strutture carcerarie degli Stati Uniti. Questa incredibile anomalia viene giustificata dalla maggiore rapidità di creare nuove strutture da parte dei privati rispetto ai vari governi e la scadente abilità dello stato di gestire le prigioni. Gli interessi lobbistici legati alla detenzione fanno sì che i governi che si succedono rafforzino le misure repressive verso i migranti, e l’opinione pubblica viene portata a ritenere le persone senza documenti come una minaccia alla sicurezza pubblica. Le alternative ci sarebbero, e sono quelle presentate dalle varie associazioni non governative e dalla Chiesa Cattolica, che consistono nell’assistere i migranti fino a portarli davanti al giudice per la discussione della richiesta di asilo. I tipi di programma alternativo sono principalmente 2: il primo prevede l’utilizzo di bracciali elettronici per controllare le persone, e il secondo, quello più umanamente dignitoso, prevede il supporto delle comunità (ad esempio quelle cattoliche), che aiutino i migranti ad esaudire le richieste del tribunale che gestisce l’istanza di richiesta asilo. Questo programma è sicuramente migliore rispetto al primo, innanzitutto perché è più rispettoso della dignità umana, e poi perché aiuta ad integrare le persone nella nuova comunità, ad esempio preparandole per un lavoro. I programmi alternativi, però, ricevono fondi irrisori, se ne ricevono. E pensare che costano addirittura molto meno rispetto ai programmi che prevedono la detenzione (10,55 $ contro 158). Ma evidentemente non fanno fare affari a qualcuno.
(Nel testo in inglese troverete delle foto molto significative dell’incredibile situazione vissuta dai migranti che vogliono entrare negli Stati Uniti).Unlocking human dignity(PDF – English)

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