ArticoliQuadrilatero della violenza

L’11,4 % dei guatemaltechi vive negli Stati Uniti, riferisce l’OIM

L’11,4 % dei 14.400.000 di guatemaltechi vive negli Stati Uniti, il 60 % dei quali in maniera irregolare, secondo uno studio dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM) divulgato oggi a Città del Guatemala.

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Lo studio della OIM, denominato “Il Profilo Migratorio del Guatemala 2012”, segnala che, in media, ogni anno circa 44.000 guatemaltechi vanno all’estero, principalmente verso gli Stati Uniti, ma più della metà non riesce a raggiungere l’obiettivo.

Secondo le cifre della OIM, tra il 2007 e il 2012, 174.864 guatemaltechi sono stati deportati dalle autorità migratorie degli Stati Uniti, e 221.864 dal Messico.

L’ “irregolarità” è la “tendenza” che prevale nel fenomeno migratorio dei guatemaltechi, la quale si “realizza principalmente per l’assenza di meccanismi legali e formali di promozione della migrazione regolarizzata dei lavoratori”.

Ciò implica che le persone che vanno alla ricerca del “sogno americano” incontrino sul loro cammino i pericoli dell’insicurezza e violenza generata dai gruppi del crimine organizzato, i quali si traducono nell’incremento di morti, feriti, sparizioni, sequestri e abusi generalizzati”.

L’immigrazione, fintanto che si concretizza e si traduce nell’invio di rimesse e appoggi familiari, costituisce un problema economico per il migrante e i suoi parenti, perché per realizzare il viaggio contrattano i servigi dei “coyote” (l’equivalente degli scafisti nel Mediterraneo) che intascano fra i 4.000 e i 5.000 dollari.

Questa situazione ha provocato l’ipoteca della casa o del terreno per centinaia di famiglie, che poi perdono quando i mezzi non sono sufficienti per raggiungere l’obiettivo di arrivare in maniera irregolare negli Stati Uniti”, annota il rapporto.

Tuttavia, per molti guatemaltechi emigrare verso gli Stati Uniti, “vale la pena”, perché le rimesse che sono mandate verso il paese costituiscono, secondo lo studio della OIM, “l’attività economica più importante della nazione”.

Nel 2012 le entrate nette delle rimesse verso il Guatemala sono state di 4.783 milioni di dollari, cifra che si traduce nell’11% del P.I.L. del paese, secondo le stime del Banco de Guatemala.

La crescita registrata nelle entrate da rimesse dal 2000 al 2006 ha influito nella percentuale di 5 punti nella riduzione del tasso di povertà estrema, passando dal 56% del 2000 al 51% nel 2006.

Nel rapporto, la OIM raccomanda al governo di “intraprendere il processo di formulazione, consultazione e costruzione della politica migratoria integrale”, per soddisfare le necessità della popolazione migrante.

 

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