ArticoliTeologia della Liberazione

Messaggio finale della conferenza Episcopale Gennaio 2013

Vi abbiamo già parlato e descritto della situazione in Guatemala. Quello che leggerete oggi è un documento che ha aspetti allarmanti scritto dalla Conferenza Episcopale Guatemalteca. Il Guatemala è quel paese dove un nostro connazionale “rivoluzionario” è andato giusto il tempo di prendersi un caffè in attesa di liquidare per conto dell’ONU la questione del narcotraffico forte della sua esperienza di magistrato nella frontiera Palermitana ma che, appunto dopo un caffè, ha scelto la comoda sedia nel prossimo parlamento. Il documento che vi sottoponiamo ha ottenuto da parte del governo la risposta di militarizzare la società facendo così aumentare di un grado la bollente situazione del Pese. Qualcuno, dentro e fuori il Guatemala, sta lavorando per riportare il livello della società alle soglie della guerra civile conclusa non molto tempo fa. Intanto sono arrivati senza coinvolgere il parlamento i primi contingenti di marines! ieri la scusa ufficiale era la lotta ai comunisti, oggi la lotta al narcotraffico. Il risultato è che il Paese è sempre in mano a dieci famiglie, ai militari loro cani da guardia e al grande Paese del Nord che compra droga e vende armi. Chissà se il nostro eroe ex magistrato, una volta diventato deputato, avrà la curiosità di fare qualche interpellanza al ministero degli esteri per conoscere la situazione in Guatemala.

Con rabbia e disappunto per una occasione persa.

Andrea Cantaluppi

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