ArticoliFulvio Gardumi

Democrazia in crisi

La democrazia è in crisi in tutto il mondo. Molti segnali lo stanno a testimoniare. Quale pensi siano le cause?

La causa per me è molto evidente. Tanto maggiore è la concentrazione  di ricchezza, tanto maggiore è la concentrazione del potere. Attualmente l’1 per cento della popolazione mondiale detiene il 47 per cento della ricchezza mondiale. Ossia 80 milioni di persone, su 8 miliardi di eseri umani, , possiedono praticamente la metà della ricchezza di tutto il mondo. L’economia ha sempre usato la politica per legittimarsi. E un’economia molto concentrata richiede un potere politico estremamente concentrato. Tanto maggiori sono le disuguaglianze, tanto minore sarà la democrazia.

Negli ultimi tempi si parla di “tecnodestra” per indicare una nuova forma di potere nata dall’intreccio tra ipertecnologia  e iperprofitto, dopo aver occupato tanti aspetti della nostra società, si è impossessata ora anche della politica.

La nostra società tecnocratica è dominata dalle big tech, che hanno un potere enorme, perché sono diventate ormai proprietarie delle nostre vite, col vantaggio che non hanno un controllo da parte degli Stati. È evidente che tutti i Paesi dovranno reagire e disciplinare i social, le reti sociali. Le big tech sono transnazionali, non sono tenute a osservare alcuna legge e hanno un potere incommensurabile: di controllo sull’informazione, di diffusione di fake news e di manipolazione delle coscienze.

Una volta si parlava del ruolo delle cosiddette sette religiose nel sostenere i politici più antidemocratici. Oggi è accertato che anche settori della Chiesa cattolica, soprattutto in America, hanno fatto campagna elettorale per Trump, come in precedenza era successo con settori cattolici brasiliani in supporto a Bolsonaro.

Fin dai tempi di Gesù la religione serve o per gli oppressori o per i liberatori. Tanto che uno dei principali conflitti di Gesù è stato con i sacerdoti nel tempio di Gerusalemme. La religione, esattamente come la politica, serve per liberare ma anche per opprimere.. la religione è il sentimento più elementare dell’essere umano. Tutti i popoli, indipendentemente dal loro grado di cultura, hanno un substrato religioso. Quindi è un potere straordinario quello della religione, ma dipende da come questo potere viene gestito.

Quali ritieni siano le possibili forme di resistenza a questa deriva antidemocratica e quali siano possibili le vie per superarla?

Per prima cosa non possiamo permetterci di essere pessimisti: dico sempre che dobbiamo “conservare il pessimismo per giorni migliori”.  In secondo luogo, dobbiamo creare delle alternative popolari. Ogni sorta di movimento popolare è in grado di creare un rafforzamento della resistenza alla deriva antidemocratica. È solo in questi movimenti popolari che riesco a intravedere una via d’uscita.

Frei Betto è teologo brasiliano, scrittore, giornalista, esponente della Teologia della Liberazione, ai tempi della dittatura brasiliana fu imprigionato e torturato.

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