Normanna AlbertiniPoesie

Poesie contro la guerra N°2

La Guerra e i Governanti

(parla un soldato)

Quando la guerra mi trovò,

non chiesi di combattere,

ma loro, i signori delle ombre,

mi misero una spada in mano

e dissero: “Vai, sei un santo”.

E io, credendo alla gloria,

mirai con la lama, tagliai l’aria,

ma già allora,

diventai un demone.

La terra tremava sotto i piedi,

il cielo strepitava di mitraglia.

Noi morivamo tra polvere e fuoco,

ma loro, i padroni del sangue,

voltavano gli occhi,

cercando medaglie

da appuntare sul petto

con il sangue preso in prestito

dalla nostra carne.

Le Vittime Invisibili

(parla una madre)

mi dissero che era un nemico,

ma era un ragazzo come il mio,

con sogni che volavano alti,

come uccelli verso le stelle.

Lo uccisero senza un pensiero,

perché il nemico non ha volto,

non ha nome, non ha madre.

Ora la terra è buia,

il cielo spezzato dai proiettili.

Le vittime, mi dissero,

non contano: sono solo ombre,

da spazzare via come polvere,

mentre noi restiamo in silenzio,

guardando le macerie

dei nostri sogni.

Il Silenzio e i Sogni

(parla un cittadino)

Anni di silenzio,

ci dissero che non c’era nulla da dire,

nulla da urlare.

Ma i morti gridano ancora,

nelle notti senza stelle,

e i sogni, sepolti tra le macerie,

cercano la luce,

la pace che non arriva mai.

Avremmo dovuto gridare,

per ogni vita spezzata,

un grido che strappasse la carne,

un grido che facesse tremare la terra.

ma siamo rimasti servi,

conniventi,

burattini nelle mani

di chi comanda.

Le Bandiere bianche

(parla un veterano)

Alla fine ,tutto ciò che volevo

Era lavare via il sangue

Dalle mie mani,

vedere le bandiere diventare bianche,

bianche come la pace

che non trovammo mai.

E poi piangere, piangere di gioia,

parlare di pace,

come uomini liberi,

non più pesci intrappolati

nelle reti di chi comanda, ma uomini, finalmente,

liberi di sognare.

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