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POVERTA’ E FAME A BRACCETTO.

Recentemente ho avuto l’ opportunità di scambiare due chiacchere con una coppia di volontari italiani (medici) che da vari anni svolgono la loro attività benefica in un piccolo ospedale (80 posti letto) nel Congo. E tra le varie informazioni ricevute mi ha fatto riflettere la loro affermazione sulla povertà alimentare che affligge una cospicua percentuale della popolazione locale. Nonostante il fatto che viva in una delle zone più ricche di metalli preziosi.

Al loro piccolo centro ospedaliero cercano riparo gli ammalati, ma anche coloro (non pochi) che sono alla ricerca di nutrimento, di cibo e bevande. Semplicemente sono affamati. Secondo i dottori, sono lo specchio di una realtà piuttosto diffusa in Africa. Secondo un rapporto dell’ONU (FAO e UNICEF), il numero degli affamati nel mondo, Africa in testa, non accenna a diminuire. Nel 2023, 733 milioni di persone hanno sofferto la fame. Una persona su 5 in tutta l’Africa e una persona su 11 in tutto il mondo, secondo lo stesso rapporto.

E in Italia? Il secondo rapporto statistico della Caritas su povertà ed esclusione sociale in Italia (giugno 2024) evidenzia come nell’anno precedente i Centri di Ascolto Caritas abbiano incontrato ed assistito intorno alle 270.000 persone. Queste erano alla ricerca di un aiuto economico, causato in parte anche da difficoltà e incomprensioni di carattere sociale, educativo. Le categorie maggiormente esposte sono i bambini piccoli, semplicemente perché le loro famiglie non dispongono di risorse pecuniarie adeguate per rivolgersi ad una pediatra; e gli anziani acciaccati e soli, dove la solitudine, l’isolamento e, a volte, l’abbandono li chiudono in se stessi, come se fossero in terreni recintati e impenetrabili.

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