ArticoliMarcelo Barros

Invito a una Mobilitazione della Profezia.

Nel mondo, il Brasile continua ad essere uno dei Paesi che primeggia in fatto di disuguaglianza sociale. In questo panorama, molti ministri e gruppi pentecostali, evangelici e cattolici testimoniano di un Dio che non è Amore e che legittima l’odio, la violenza e la discriminazione sociale. Varie ricerche rivelano che tra i dieci brasiliani più ricchi del mondo, due dichiarano di essere pastori di Chiese cristiane.

Purtroppo alcuni gruppi cattolici ed evangelici, inclusi una parte del clero e pastori, non mettono in relazione la fede con la giustizia e sostengono politiche contrarie ai diritti dei più poveri. Nelle parrocchie e nelle comunità locali promuovono un tipo di devozionalismo superficiale e di natura spiritualistica che sembra innocente, ma che nasconde un ritualismo religioso che cerca di soffocare la profezia della fede e di legittimare una società ingiusta e disumana.

In considerazione di ciò è bene ricordare la proposta fatta dai Vescovi cattolici dell’America Latina nel 1968: “Che in America Latina appaia sempre più chiaramente il volto di una Chiesa povera, missionaria e pasquale, disgiunta da ogni potere temporale e coraggiosamente impegnata nella liberazione di ogni essere umano e di tutta l’umanità” (Medellin. 5,15).

Oggi non basta più che le nostre chiese parlino di “pastorale della dimensione socio-trasformativa della fede, poiché se la fede cristiana viene da Gesù, il suo modo di vivere la fede ha la profezia  quale asse fondamentale e strutturante di tutta la sua vita e azione”. Per riaffermare ciò, in varie regioni del Brasile, cristiani di diverse chiese si stanno mobilitando e invitano persone di tutte le religioni per la liberazione di tutta l’umanità e della Madre Terra.

Quasi 60 anni fa, durante il Concilio Vaticano II, un grippo di vescovi cattolici si prese l’impegno di fare della povertà evangelica e della comunione con i poveri il loro stile di vita e modo di essere della Chiesa. Nel 2019, a Roma, durante il Sinodo per l’Amazzonia, vescovi, sacerdoti, missionari e pastori evangelici, insieme ai rappresentanti dei popoli indigeni, hanno rinnovato questo impegno di comunione con i poveri e “ per una Chiesa dal volto amazzonico, povera e serva, profetica e samaritana”.

Ai giorni nostri questa proposta si rinnova con l’invita ad una mobilitazione della profezia. Fino al 7 settembre, giornata nazionale del Grido degli Esclusi, gruppi cristiani e nuclei legati ad altre espressioni di fede sono invitati ad esprimere come meglio credono il carattere profetico della loro spiritualità. L’importante è che rinnovino la loro alleanza con le categorie più povere della nostra popolazione, con particolare attenzione e riguardo verso la Madre Terra e l’Ecologia integrale.

Marcelo Barros. Benedettino brasiliano, biblista e scrittore.

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