Fiabe

Ivan Zarèvic

C’erano, una volta, uno zar e sua moglie la zarina, che avevano un figlio, il principe Ivan, muto dalla nascita.

Un giorno il suo palafraniere, che gli voleva molto bene e gli raccontava sempre tante belle storie, gli disse che presto gli sarebbe nata una sorella, una strega orrenda e crudelissima. – Chiedi a tuo padre il suo miglior cavallo e scappa a briglie sciolte! – gli consigliò. Fu tanta la sorpresa che Ivan acquistò la parola: il padre felice, gli diede il suo miglior cavallo. E Ivan Zarèvic fuggì al galoppo.

Incontrò dapprima due vecchie cucitrici e chiese loro ospitalità; ma esse gli dissero che non avevano da vivere se non il tempo di finire una cartina d’aghi e un sacco di filo. Il principe proseguì e chiese ospitalità al gigante Vertogor; ma questi gli spiegò che gli restava da vivere solo il tempo di rovesciare una catena di montagne. Il principe procedette innanzi e chiese ospitalità al gigante Vertodub, che sradicava querce: ma anch’egli non aveva da vivere se non il tempo di sradicare gli alberi di un bosco.

Ivan si mise a piangere e finalmente trovò rifugio presso la sorella del Sole.

Talvolta però saliva su un alto monte, guardava sulla Terra e piangeva ancora perché vedeva che la sua reggia era distrutta, in rovina. Al ritorno la sorella del Sole gli chiedeva perché avesse gli occhi rossi ed egli dava la colpa al vento; ma dopo la terza volta la fanciulla ordinò al vento di non soffiare e non si lasciò più ingannare. Allora il principe chiese il permesso di scendere sulla terra. Ella gli diede una spazzola, un pettine e due mele: chi ne mangiava diventava giovane all’istante.

Ivan Zarèvic trovò Vertogor che stava abbattendo l’ultima montagna e lasciò cadere la spazzola: di colpo un’altra catena di monti altissimi sorse sulla terra e Vertogor si rimise al lavoro allegramente. Lo stesso avvenne col gigante Vertodub: quando Ivan ebbe gettato a terra il pettine, una foresta scaturì da terra e il gigante cominciò a sradicarne gli alberi di gusto. Alle due cucitrici il principe diede le mele ed esse diventarono giovani e belle: allora gli regalarono un fazzoletto e gli dissero che se lo avesse buttato in terra, ivi si sarebbe formato un lago.

A casa, Ivan trovò la sorella strega, che lo accolse con mille carezze, poi lo lasciò solo a sonare i gusli. Apparve un topolino che gli disse: – Fuggi principe, tua sorella è andata ad affilarsi i denti! Il topolino si mise a correre su e giù per le corde dei gusli per ingannare la strega e Ivan fuggì a precipizio. Ma questa poco dopo si accòrse della fuga di Ivan e lo inseguì. Allora il principe, mentre scappava, gettò a terra il fazzoletto e si formò un lago: la strega perdette terreno. Vertodub poi le mise attraverso la strada molti alberi. E Vertogor accumulò una montagna sull’altra per rallentare l’inseguimento. Ma alla fine la strega stava per prendere il principe… Allora egli gridò: Sole, Sole, apri la finestra! La sorella del sole aprì e il principe vi saltò dentro con il cavallo. Ma la strega gridò: – Che Ivan si metta sulla bilancia con me: se sono io la più pesante, lo divorerò, se sarà lui, mi ucciderà! La strega si accomodò su un piatto della bilancia e Ivan si apprestò a fare altrettanto. Ma no appena il principe posò il piede sul suo piatto fu sbalzato in alto, fino al cielo, ancora nel palazzo della sorella del Sole, e la strega ricadde sulla terra e si fracassò le ossa.

(fiaba popolare russa)

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