ArticoliTiziana Bonora.

Siate ribelli, praticate gentilezza.

Non ne posso più. Da troppo tempo il mainstream, sempre più aggressivo e assordante, lavora sulla parte rettiliana del nostro cervello.

Cattive notizie, paura, creazione del nemico, schieramenti, allarmi continui, mescolati a suadenti e insopportabili consigli per gli acquisti migliaia di input logoranti finalizzati al consumo, possesso e accumulo.

La paura ci divide, la speranza ci unisce.

Mi rattrista questa banalizzazione della complessità che, attraverso rappresentazioni dualistiche e manichee del bene e del male, del buono e il cattivo, del giusto e dell’errato, allontana questa speranza e la possibilità di costruire percorsi di pace, allevando schiere di bravi e brave soldatini pronti a impugnare le armi più idonee al momento.

Siamo dei campioni a sciupare tutto, siamo dei campioni a sciupare la Vita.

Mi chiedo cosa cerco, cosa cercano le persone.

Io cerco un modo giusto, bello, armonico per campare.

Cerco luce e calore.

Desidero il futuro come opportunità e non come minaccia.

Cerco di uscire da ciò che ho sempre pensato, uscire dalla mediocrità, dalle mie gabbie, da categorie ideologiche, forme rigide e principi assoluti. Vorrei imparare l’ascolto profondo, non fare della vita un catalogo delle separazioni. Sarebbe bello il dialogo, quanto sarebbe bello … ma c’è tanta paura delle differenze, rigidità, difesa e contrattacco, rabbia e risentimento, tutti i frutti dell’ego. Siamo come animali feriti e isolati.

La realtà è complessa. Anche in natura la biodiversità mantiene sistemi in equilibrio e armonia, collaborativi e consociativi, mentre la monocultura, introdotta violentemente dall’uomo, mina questo equilibrio e determina sistemi fragili, deboli, incapaci di rispondere agli imprevisti e facili all’inaridimento. La mono cultura del pensiero produce le stesse conseguenze.

Allora attenti, ascoltiamo tutte le voci, contempliamo più punti di vista, incontriamoci.

Dobbiamo comprendere che possiamo farcela anche senza vincere, che possiamo tornare a vivere semplicemente, più vicini, più solidali. Bellissimi i cuori pieghevoli, perché non si spezzeranno mai.

Marguerite Yourcenar scrive: “Iniziare una fraternità, fondare biblioteche, è come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”, dove prendere farina per impastare il pane.

Diventiamo allora sovversivi contro ignoranza, crudeltà, indifferenza… lavoriamo in noi stessi, impariamo a morire e rinascere con più coraggiosa, autentica, gioiosa attenzione. Diventiamo armonia, creiamo armonia, aspiriamo alla pace del cuore. Profumata virtù è la gentilezza, da spargere intorno… che meravigliosa boccata d’ossigeno per il mondo, che immenso valore, così in disuso! Qualcuno scriveva: “Praticate gentilezza a casaccio e atti di bellezza privi di senso”. E, meraviglioso Lucio Dalla: “Sotto un cielo di ferro e di gesso, l’uomo riesce ad amare lo stesso. ama davvero senza nessuna certezza. Che commozione, che tenerezza”.

Tiziana Bonora è “una sana ribelle” che vive a Romena.

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