Racconti BreviRosinalda Correa da Silva racconti brevi

Bintou e se stessa

Di tutte le avventure vissute dalla nostra piccola Bintou forse questa che stiamo per raccontarti è stata la più intensa, non perché questa nuova avventura sia stato qualcosa di nuovo, come qualcosa fuori dalla realtà dela nostra piccola, ma perché ha segnato l’inizio di una nuova fase nella sua ancora breve vita.

Tutto è iniziato con un’altra giornata di sole nel villaggio della nostre piccola amica. Bintou era ancora pensierosa per le parole dello spirito della anziana che aveva incontrato di recente, come ti abbiamo raccontato la volta scorsa.

Si stava avvicinando il compleanno di Bintou e con esso il festival delle acque, o festival di Oxùm, in cui la nostra piccola amica possiede un ruolo importante, in quanto custode della zucca sacra, quella che racchiude il simbolo di amore, potere, dolcezza, purezza e prosperità. Bintou è incaricata dall’anno scorso di portare il più alto simbolo del rituale e con esso tutta l’essenza del più importante culto religioso del suo gruppo etnico. Così, tra un gioco e l’altro, Bintou si sta rifacendo le trecce con l’aiuto della nonna, si sta ungendo i capelli con olii, poi si adorna le trecce con conchiglie ricoperte di polvere d’oro, al collo porta una collana d’oro e conchiglie, che producono un suono leggero, come quello di una ninna nanna, ogni volta che balla. E poi, i vestiti! Era una miscela di tessuti legati, color oro-sole. E sulla testa, la zucca e il pesce sacro.

Stavano arrivando quattro giorni di festa. Quando il ciclo festivo si chiude è il compleanno di Bintou. Questa volta avrebbe compiuto 8 anni. Otto anni!

Come possono essere solo otto se a volte mi sento così tanti anni?, pensò mentre cercava di dimenticare il dolore che le trecce provocano nel momento in cui sono annodate. Una volta Bintou aveva sentito dire dalla nonna che alcune persone sono più vecchie di quanto sembri, e qualche volta l’età spirituale era fino a 10 volte di più dell’età del corpo.

“Forse quello è il mio caso! Ma se così fosse, quanti anni avrei?”, pensava la nostra piccola amica.

Tante cose che lei voleva sapere, e tante altre che, senza neppure sospettarlo, già sapeva! Com’è strana la nostra Bintou, c’erano tante voci nella sua testa, così tante domande e nessuno che possa rispondere.

“Forse sarà questo crescere?”, si chiese. Fu in quel momento che i suoi pensieri furono interrotti da uno strano rumore.

Sua nonna sorrise e disse:”Keré, che cos’hai?”.

“Niente nonna! Niente!”, rispose la piccola senza molta convinzione.

Quando la treccia fu terminata, la nostra piccola amica andò al fiume, a pensare ancora un po’. Mentre era là, lanciando pietre nell’acqua, ebbe la sensazione di star crescendo e di star vivendo tutti i compleanni che verranno e, giunta quasi i età avanzata, nelle immagini si vide di nuovo, entrando nel fiume, e la luce dal fondo delle acque invitava ad entrare sempre di più, era tutto bello e tranquillo. Da lontano vide, seduta su una piccola pietra, Oxùm e, intorno a lei, nuotavano pesci dorati. Bintou si avvicinò e, senza una parola, si abbracciarono. La nostra piccola amica voleva restare lì, tanto era la pace che sentiva. Eppure, dopo un bacio sulla testa, si svegliò. Era sul bordo del fiume, e nell’aria aleggiava un odore di fiori che veniva dalle acque.

Bintou tornò al villaggio in silenzio. Era se come tutte le voci si fossero silenziate e dal suo cuore arrivasse una certezza, una volontà di essere più grande di prima, più grande in coraggio e amore.

Una volta finiti i preparativi, la processione della festa iniziò, e la nostra piccola Keré mai era stata così serena. Nella sua testa aveva adesso la certezza che, quando tutto sembrava confuso, per recuperare chiarezza e trovare risposte aveva solo bisogno di scendere in profondità per ottenere di ricongiungersi con la madre di tutti noi, con la nostra essenza femminile, la nostra coscienza, quella che ci permette di sentire, di far rivivere e crescere, e di essere chi siamo nati per essere.

 

Rosinalda Correa da Silva

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