Venerdì cominciano a bombardarmi l’anima
E’ l’inizio della conversazione con un carissimo amico che è venuto a trovarmi a Roma per curarsi..(radioterapia al cervello per metastasi)
Compagno di classe al liceo, ha poi fatto fortuna in quel di Val D’Ossola, così dice lui, dicendo messa perché si è fatto prete.
“Si è vero sono diventato ricco perché sono entrato in contatto dei dolori e delle gioie di chi ho incontrato lungo la strada dell’esistenza.. è vero.. ho aperto la casa alla sterminata folla di sentimenti della condizione umana e ho visto Dio negli occhi di chi chiedeva accoglienza.. devi credermi Pinuccio, ho visto più universi io negli sguardi di chi ho incontrato , di quanti ne possa incontrare Domineddio in tutta l’eternità’, mi racconta ogni volta che ci vediamo.
Mi piace questo amico della mia giovinezza, mi è sempre piaciuto,
il suo modo di leggere la realtà doveva farmi capire già allora che lui ce l’avrebbe fatta ..A far cosa?
a prendere a morsi la vita, a berne il nettare senza mai dissetarsi..
Tutto questo, perché secondo lui il Cristo ha fatto bene il suo lavoro, ci ha mostrato la nostra natura divina,( proprio quando associamo la divinità allo star bene , all’avere tutto, al poter far tutto ). La nostra natura divina si rivela nella sofferenza , nella colica renale , oserei dire, possibile?
“Senza dolore , che storia poteva scrivere l’umanità?” è la sua risposta.
“Dunque, fammi capire , lo sfottevo io, Il Padreterno scrive la sceneggiatura, distribuisce i ruoli, alla fine tutti muoiono, chi prima chi dopo, e allegramente sostiene che il dolore è la colonna sonora che rende la storia meritevole dell’Oscar ?”
“Senza dolore , non c’è abbandono, non c’è perdita, non c’è morte, insomma non c’è Dio.” Insinua lui.
“Ho capito, dunque hanno torto quelli che si ribellano alla storia del peccato originale che spiega la necessità di espiare la colpa mediante una più o meno lunga permanenza in questa valle di lacrime ?”
” Si hanno torto, accidenti a te , che mi fai sfiatare, ma davvero pensi che l’esistenza va spiegata , che ci sia bisogno di qualcuno che ce la spieghi?
.. le religioni nascono come linguaggio, come semplice necessità di dare il titolo all’argomento.. insomma se l’argomento è il calcio , si chiamerebbero “novantesimo minuto”, se la cucina “Masterchef” e cosi via ..se si parla di Dio , si chiama religione.
E’ chiaro che se l’argomento è la pizza. devi parlare di pizza,
ma è solo una necessità pratica che permette di verificare , diventare consapevoli, che esiste la pizza, un posto dove si mangia , una strada per arrivarci fino ad accorgersi improvvisamente che tutto questo è possibile perché esistono quelli che la mangiano la pizza, che quelli che la mangiano sono li, che esistono, il Grande pizzettaro esiste non perché fa le pizze , ma perché fa esistere loro.. e non coincide con la pizza bruciata o senza capperi . sarebbe come dire che il pizzettaro non esiste perché la pizza è venuta male, fra tante venute bene”
A me, quando Nicola, questo è il suo nome, mi fa sti discorsi, mi fa venire il nervoso…, che bisogno c’è dell’esempio della pizza, mi tratta come un ragazzino, lui se ne accorge e si fa perdonare aggiungendo:
“Vedi Pinuccio, tu fai confusione tra aspetti pratici della religione, e il significato del suo ruolo..
esempio “no alla guerra” “no all’aborto” “no ai preti sposati” no alla pena di morte” sono aspetti pratici del cattolicesimo.. il prete sposato con figli e una famiglia felice sarebbe assorbito da questa sua condizione, diciamo meno libero,
quanto alla guerra, Dio c’entra poco, è nei fatti che la guerra è una sconfitta dell’uomo nella sua capacità di veder l’altro come se stesso, stessi torti e stesse ragioni, stessi diritti e stesse prepotenze, ma queste non sono imperfezioni della creatura di Dio, sono la sua concreta essenza.. come l’uvetta nel panettone, non è qualcosa in più o in meno è semplicemente il panettone , se no diventa pandoro.
Il no all’aborto è anch’esso un contenuto pratico.. è un invito alla riflessione sulla sacralità della vita…
Cosi’ il no alla pena di morte è un sottrarsi faticoso all’ovvio immediato vantaggio della vendetta a favore del recupero della propria identità divina , una natura che vuole che sia solo la realtà (malattia, vecchiaia , finire sotto un tram per distrazione), solo la realtà, cioè l’insieme di regole che si associano alla sua esistenza,, sia solo la realtà, dicevo, a toglierci la vita”.
“E invece il significato del ruolo?”
“Ma non lo vedi , accidenti a te di nuovo, caro medico della mutua, perso nel tuo potere di prescrivere la ricetta per la pressione, caro il mio cavadenti che ti millanti ricercatore e non aggiungi che sei si ‘ ricercatore, ma di pepite d’ oro nella bocca della gente e ci resti male quando hanno i denti sani,..
ma non lo vedi?
il ruolo della religione non è mandarci in paradiso, ma ricordarci che la luce che illumina la realtà è la luce con la quale noi, dico noi, illuminiamo la realtà, ma senza la realtà noi non esisteremmo, insomma Dio è la realtà che ci illumina e noi che illuminiamo la realtà con la nostra esistenza.. come splendidamente raccontato nel Cantico delle Creature di San Francesco”
Io osservo , questo amico mentre mi parla, e lui mi sorprende ancora dicendomi:” vedi Pinuccio, uscendo da qui io ti strapperò la realtà che adesso condividiamo mentre parliamo, e la porterò con me e tu sarai inghiottito dal nulla, ma la stessa cosa succederà a me uscendo da qui. Tu manterrai intatta, illuminandola con la tua presenza , questa stanza, e io sarò inghiottito dal nulla. e se anche restassimo tutta la vita in silenzio qui a guardarci negli occhi, io vedrò sempre e solo te e te vedrai sempre e solo me, perché solo a Dio è permesso vederci entrambi contemporaneamente ovunque, solo a Dio e a chiunque si affacciasse qui , adesso , perché quel chiunque, per sua natura, sarebbe a immagine e somiglianza di Dio”
” E adesso ti fai bombardare l’anima?” gli chiedo addolorato..
” certo che sì, mica sono scemo, ho in testa delle enclavi che distrattamente rivendicano spazio per poter annettere territori, dal loro punto di vista è legittimo, ma anch’io non ho torto e allora guerra sia , non mi frega niente della Convenzione di Ginevra, che proibisce le armi nucleari, io li bombardo con i raggi X, non fosse altro per dar loro fastidio..”
Che gioia cenare con lui queste due settimane che dura la terapia, lo guardo mentre esce da casa , fra un attimo, come dice lui , chiudendo la porta sarà inghiottito dal nulla, e io gli resto grato dell’ onore che mi ha dato condividendo con me questi suoi pensieri..
Auguri amico mio, dignitoso alfiere di una eroica disperazione..
Giuseppe Suriano
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