Appunti di viaggio
Nuevo Laredo, Messico, e una piatta e monotona città di frontiera circondata dal deserto. Squadrata in blocchi e attraversata da lunghe e pericolose vie dove ad ogni incrocio si gioca alla roulette sperando che quello di sinistra rallenti. Infatti non si può sempre sperare che si fermi a rispettare lo stop. Sta sul livello del mare e il caldo-umido costantemente oscilla tra i 35-40 gradi. La ventilazione e alle volte apprezzabile, ma non serve ad altro che a muovere un po’ l’aria calda. In inverno raramente scende ai 5 gradi e in estate allegramente sale ai 46. Il suo confine al nord e con il primo mondo ed e costituito dal Rio Bravo che la tiene separata solo geograficamente e non altrimenti con il Texas.
Oggi 19 giugno sarebbe stata una monotona domenica se non fossero intervenuti due fattori, per me sorprendenti, a modificarne l’aspetto e il contatto stesso con la città.
La mattina Francisco deve celebrare due messe, lo accompagno a quella delle 13. La chiesa sta dalla parte opposta da dove siamo. Lungo il tragitto la strada si alza per lasciar passare i lunghissimi treni merci, (anche 90 vagoni) che transitano dal Messico agli USA fino al Canada. Oltre alle merci questi treni portano clandestinamente sul tetto di lamiera dei vagoni i migranti che cercano di passare in questo modo la Frontiera. Oltre al ponte ferroviario ce ne sono altri due che collegano Nuevo Laredo a Laredo in Texas, uno pedonale-automobilistico e il terzo solo automobilistico. Questi possibili attraversamenti sono sbarrati, come il Rio Bravo lo e con le reti elettriche e altro, da una immensa megalomane barriera doganale.
Appena messo piede dentro la chiesa mi aspettano due gradite sorprese. La prima e che l’aria e smossa da giganteschi ventilatori che fanno vorticare l’aria fresca immessa da split provvidenziali. La seconda sorpresa viene da una signora che con una spilla da balia mi attacca una coccarda gialla sul petto con al centro un soldone di cioccolata come quello che si mette nelle calze della befana. Cerco di rifiutare ma lei risponde augurandomi una felicissima giornata. Al termine della messa, dove ho ascoltato una interessante omelia pronunciata da Francisco, che si e celebrata in allegria, molto colorata e accompagnata musicalmente da quattro ragazze che cantavano sulla musica di una chitarra moto briosa, Francisco invita a stare tutti seduti tranne i papa presenti. Oggi e la loro festa e vengono stimati e coccolati dall’intera famiglia e dalla comunità. Ecco il perché della coccarda al cioccolato che spero possa arrivare integra fino a Roma per rallegrare il palato di mia moglie Daniela e di mio figlio Fabrizio.
Nel pomeriggio, una volta sistemati i migranti nella casa, siamo andati a fare provviste mangerecce. Ci infiliamo in un super molto attrezzato e iniziamo a riempire il carrello. Qui arriva la seconda svolta della giornata sotto forma di pioggia. Per quante volte sia venuto a Nuevo Laredo ho sempre auspicato e mai visto la pioggia, ed ecco mi arriva con tutti gli interessi maturati. Piove a dirotto, a catinelle, a più non posso. Immaginate secchiate d’acqua che a causa del forte vento non calano dall’alto ma in orizzontale. Allora la festa ha inizio! Tutti escono dal super. Lasciano i carrelli con la merce dentro e si affrettano a fare girotondi sotto l’acqua. I bambini senza tema di essere sgridati si rincorrono scalciando l’acqua delle pozzanghere subito formatesi. Anche le mamme e i papa “forse tornati bambini” si lasciano bagnare divertiti. Le poche fogne, subito otturate, fanno crescere piscine improvvise e il passaggio delle auto crea onde di stampo marino. Tutto dura trenta minuti. L’acqua spazza la polvere atavica e poi… poi cessa di colpo così come è venuta.
Risale il calore dal basso. L’umidità e talmente elevata che i pesci ridono nel vederci boccheggiare. Tutto qua e ci si ricorda di come ci divertivamo serenamente e con niente quando si era bambini e non dovevamo rispondere a rigide disposizioni comportamentali. Ma va! E giù con l’ultimo calcio alla “piscina” tanto i sandali sono già fradici per non parlare dei pantaloncini corti e della maglietta.
Ciao gente!
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