Immigrazione, così funziona nel resto del mondo
A seguire potrete leggere una panoramica delle diverse legislazioni che i paesi adottano nei confronti dell’emigrazione. Sullo sfondo rimangono due punti incontrovertibili. Il primo è che ancora nessun governo od organizzazione mondiale ha capito che il problema dell’emigrazione non può essere affrontato da singoli stati, ma che, essendo un problema mondiale con un flusso circolatorio in base alle situazioni socio-politico-economiche che toccano storicamente ogni paese, questo deve essere riletto in modo non più corporativo ma globale. Il secondo dato che emerge è che l’emigrante di norma va rifiutato, ma poi si rivela una risorsa essenziale sia per il paese ospitante che per il paese in cui nasce il problema. In questo caso lo si ospita con un trattamento schiavistico. Non è soltanto una questione umanitaria, seppur drammatica, che ci deve far tornare alla memoria i milioni di italiani che sono andati a cercare un futuro all’estero. Il punto è che dovremmo farci portatori di una idea che i migranti vengono nei paesi sviluppati perché da loro ci sono guerre di sfruttamento volute dall’occidente che ancora oggi adotta una politica neo-colonialistica senza vergogna. Creiamo lavoro là dove ci sono tensioni, ci vorrà tempo, ma è l’unica soluzione. Rimettiamoci in discussione sui nostri modelli di sviluppo
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