Giovanni di SarnoRacconti Brevi

Presentazione racconti brevi di Giovanni di Sarno

Ho conosciuto Giovanni stando in vacanza e già questo la dice lunga su chi non crede alle coincidenze.

Se non spegni il cervello è possibile che ti accorgi di avere di fronte un uomo che ha avuto il “coraggio” di vivere e che fa un regalo a tutti scrivendo i suoi appunti di viaggio dentro e attorno il mondo, invitandoci a girarlo con lui senza rete e senza paraocchi.

Da oggi iniziamo a pubblicare i suoi pensieri nella rubrica dedicata ai racconti brevi. Il suo spazio si chiamerà: ” La fortuna del lupo”.

Questo titolo caratterizzerà le sue pubblicazioni. Quel Lupo che non si è fermato, timidamente impaurito, a guardare da lontano le città degli uomini, ma che ha avuto il coraggio di entrare in quelle giungle scoprendone pregi e miserie. Solo un Lupo poteva capire il rabbioso abbaiare di un “dobermann” che chiedeva libertà. Giovanni non si è fermato ad abbaiare alla Luna, e ha lottato per la libertà degli indifesi e ha apprezzato la voglia di vivere e di andare avanti sapendo che “basta un minuto” per morire.

Seguiamolo nei vari continenti e scopriremo con lui che è il viaggiare che fa il viaggio.

Lui ha cercato di rompere le corna ai mostri improvvisi del Sud America, dell’Estremo Oriente, della sua Ischia.

Sono racconti brevi da leggere rimanendo in apnea.

Inizieremo con i racconti orientali. Spolverati da un leggero tocco di magia. Seguiranno i racconti del Centro America, ove la violenza e le meraviglie della natura fanno un tutt’uno con lo spirito selvaggio di Giovanni. Arriveremo sulla sua isola, Ischia, per scoprire il suo essere intimo, illuminato da un sole e bagnato da un mare unici.

Gli antichi romani, memori dell’allattamento della Lupa di Romolo e Remo, avevano dedicato a Lei i Lupercali, e non c’era miglior augurio come quello che diceva: “ In bocca al lupo!”.

Grazie Giovanni.
Andrea Cantaluppi

Due parole su di me

Nadia-Basso VESUVIO

Mi chiamo Giovanni e per generazioni i miei avi hanno vissuto all’ombra del Vesuvio.

A dodici anni andai a vivere ad Ischia e, affascinato dai suoi spazi, capii la mia vera vocazione: quella  dell’esploratore.

Quando uno s’innamora è per sempre, ed io mi sono innamorato della vita. Ho avuto il coraggio di  scandagliare il mio animo per capirne la natura, per vederne il colore e il dolore.

Per questo ho viaggiato da solo per il mondo. Dall’Himalaya alle Ande, dai deserti, all’Amazzonia. Sono  caduto mille volte e mille volte mi sono rialzato. Certo, sono forte, ma ho capito che qualcosa mi aiutava;  forse il vento o l’ala di un gabbiano, l’acqua del fiume o l’eco in un passo montano. Sono abituato a prestare il  fianco, è la mia natura.

Prima di tutto dare; mostrare il volto; svelare i pensieri senza calcoli o strategie. Lasciar cadere le cose lungo il cammino che percorro per possederle all’infinito.

C’è una frase che mi dipinge per benino, l’ho presa da una storia interessante, la tragicommedia di Callisto e Melibea: “A chi riveli il tuo segreto regali la tua libertà”.

Più chiaro di così…

P.S. Mi piace camminare scalzo.

Giovanni Di Sarno

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