SOTTRAZIONE
Mia figlia studia letteratura moderna
all’Università la Sapienza di Roma
tempo fa per un esame, mi dice,
che gli sarebbe utile un articolo di Tondelli
dal suggestivo titolo Scarti
che è stato pubblicato nel 1985
forse su un giornale di fumetti
Linus? Gli dico io …. che ne so dice lei
vado a vedere! dico io … dove? dice lei
E io vado in cantina dove conservo le mie memorie
alcune memorie le ho cancellate
sottraendole dall’ingombro della memoria
altre a cui sono affezionato le ho messe in cantina
in cantina su uno scaffale di metallo
ho accatastato una serie di libri e riviste
dei miei studi e della mia professione
soprattutto riviste a cui ero abbonato
ma anche riviste di fumetti come
le annate di Linus a cui ero abbonato.
Estraggo l’annata di Linus dell’ 85
in formato 21×15 con dorso rigido
a pagina 17 del numero 243
trovo l’articolo di Piervittorio Tondelli
torno da mia figli cos’è… dice lei
l’articolo di Tondelli … dico io
ah …fa lei ridendo con gioia e stupore
Ora, penso, questa memoria restaurata è stata utile
ma a lei non interessa nè interesseranno
le altre memorie giù in cantina
legate ai miei interessi di una volta
ora che ci penso neanche a me
quindi decido di cancellare dall’ingombro
della memoria e della cantina le riviste e i libri
per adesso lascio solo le annate di Linus
Questa circostanza oltre a liberare spazio in cantina
mi ha causato una piacevole sensazione di libertà
come se mi fossi liberato di un peso
anche se poi non sopportavo nessun peso
forse quelle riviste quelle pubblicazioni
continuavano a condizionarmi così tanto
anche solo stando accatastate là sotto in cantina
Per capire decido di fare un esperimento
questa volta non in cantina
ma nel lato più nascosto dell’armadio
lascio scorrere tutta l’anta di frassino
e nell’angolo meno frequentato
dove conservo robe inusuali
osservo abiti perduti nella memoria
Queste camicie in batik le ho prese in Africa
oppure al mercato equosolidale
queste altre a Pazza Venezia di Piazza Venezia
questa camicia piaceva ad una persona scomparsa
questi pantaloni sono di una taglia di venti anni fa
questi giubbini…. ancora esistono!
questi maglioni poi sono proprio orrendi
Niente di tutto questo ho più usato
niente di tutto questo e anche di più mi interessa
quindi decido di cancellarne l’ingombro
anche per liberare spazio nell’armadio
adesso l’asta che sorregge gli indumenti
liberata dal peso eccessivo
riacquista una perfetta linearità
raddrizzando la curvatura
a cui era sottoposta dallo sforzo
L’esperimento sembra riuscito
non solo per lo spazio liberato dell’armadio
ma in effetti come per le riviste
e come per l’asta che finalmente resiste senza sforzo
avverto un senso di libertà inconsapevole
in apparenza senza motivo
se non banalmente per il fatto appunto
che ho liberato l’armadio da cose inutili
A questo punto decido di applicare
in maniera totale questo metodo sottrattivo
comincio dalle stanze meno frequentate
la stanza delle figlie che non abitano più
ricordi dei loro studi foto appese accartocciate
poster e quadri di loro gradimento
tutte cose che hanno lasciato senza nostalgia
ricordi senza più un soggetto che li pensa
cassetti pieni di fogli e quaderni dimenticati
decido di liberare tutta la camera
magari prima le avverto
Passo poi al resto della casa
ripulisco i soppalchetti di oggetti scartati
cellulari fotocamere computer
cd dvd videocassette foto dia manga
poi le cassapanche piene di zainetti
che contengono zainetti più piccoli
borse sacchetti buste bustine che contengono
borse sacchetti buste e bustine meno grandi
poi quadri che ho visto per troppo tempo
li tolgo e lasciano una interessante
impronta chiara sulla parete
potrei disegnare dei punti interrogativi
Vorrei ma questo in futuro
eliminare tutti i mobili
e sostituirli con tatami e scorrevoli a scomparsa
come una casa giapponese
niente sedie niente oggetti niente mobili
forse qualche paesaggio di sassi in miniatura
pareti bianche vuote e legno chiaro
Al pensiero di quello che ho fatto
e di quello che intendo fare
mi ritorna ancora più potente
quel senso di libertà inconsapevole
metto su una musica di Steve Reich
e mi siedo soddisfatto sul divano
che come ho pensato non userò più a lungo
Manca però qualcosa di importante
occorre terminare l’operazione iniziata
ritorno quindi giù in cantina
per completarne la liberazione
apro di nuovo la porta di lamiera
di fronte allo scaffale dei libri
accatastati su altri scaffali di metallo
comincio a eliminare oggetti già ripudiati
per il mare per la montagna per la casa
La cantina è ormai quasi completamente sgombra
sembra veramente più grande
gli scaffali ormai svuotati li toglierò presto
lascerò solo lo scaffale con le annate di Linus
non si sa mai che un mio nipote in futuro
possa chiedermi di cercare il dialogo
tra Umberto Eco Elio Vittorini e Oreste del Buono
pubblicato su un numero di Linus del 1985
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