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GHIACCIAI SCONFITTI.

Mi fa una certa impressione vedere ghiacciai in ambedue i poli del nostro asse terrestre frantumarsi, sciogliersi, scomparire. Ci viene ripetuto e non soltanto dagli ambientalisti, ma anche da personalità politiche, che siamo di fronte a cambiamenti climatici di rilievo, che la salute del pianeta non è certo in ottime condizioni e che occorre attenersi a necessarie misure di prevenzione. E cioè a misure che possano arrestare e diminuire le emissioni di anidride carbonica causate dal nostro sistema industriale. Sembra che alcune zone industrializzate del pianeta si stiano muovendo in questa direzione, anche se con notevole lentezza. Mentre altre dormono sonni tranquilli, interessate soprattutto ai profitti ricavati dalla produzione dei tanti prodotti richiesti dai mercati, sia interni che internazionali.

E i ghiacciai continuano a sfaldarsi, con gli orsi o orse che, soli su quegli speroni di  masse bianche fluttuanti sull’ oceano antartico, non sanno che pesci prendere! Ma se questo avviene sulle masse ghiacciate che si affacciano sugli oceani, che pensare delle masse ghiacciate delle Alpi e di altre catene montuose che rimpiccioliscono sempre di più fino a scomparire completamente? Che continui a ripetersi il miracolo, così si spera, di un desiderato rimpiazzamento: e cioè sperando di ricoprire speroni rocciosi e territori spogli di altre riserve di neve e di ghiaccio durante una delle prossime stagioni invernali, rigide e nevose? Dubito che ciò possa avvenire, anche se il tempo ad alte quote può riservarci qualche sorpresa.

Sconfitti non sono tanto i ghiacciai, presentanti sui libri di geografia come eterni! Chiaramente eterni non sono, ma di fronte alla loro riduzione, come possiamo dimenticarci che, con l’innalzamento del clima e riduzione delle sorgenti acquifere, i veri sconfitti siamo tutti noi? Inclusi anche coloro che, come detto prima, dormono sonni tranquilli.

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