Niente aut aut
L’avvento del Dio unico nel Mediterraneo delle innumerevoli divinità si è realizzato tramite estirpazione.
Il monoteismo si è sovrapposto con forza ai politeismi. Ne ha cancellato i culti, ne ha sottomesso i luoghi piazzando i suoi edifici negli stessi posti. Dal punto di vista edilizio si è trattato di espropri e ristrutturazioni.
Oggi è civiltà religiosa da due millenni, ma all’inizio il suo avvento fu l’ultimo arrivato.
Mi sono chiesto come ha potuto, come è riuscito nell’impresa di sostituzione. Il Mediterraneo aveva la più alta concentrazione di divinità locali. Per loro natura numerosa quelle divinità non erano in conflitto tra loro, non fatturavano proseliti.
Gli dei dell’Olimpo non andavano a imporsi in Egitto. traslocati a Roma cambiavano il nome, Zeus si faceva chiamare Giove. Sia in greco che in latino la parola theòs, deus, si scriveva con la minuscola.
Dall’Asia Minore vennero a Roma, deportati schiavi, i portatori della nuova notizia. Erano ebrei, la loro fede aveva un nome e un numero: Ehàd, Uno. Adoravano la divinità che così si era rivelata a loro: “ Ascolta Israele, il nostro Signore è Ehàd (Uno)” (Devarìm/Deuteronomio 6,4).
Il primo dei numeri primi non ammetteva seguito, era il solo.
La sua pretesa minima era la separazione da tutti gli altri culti. La sua pretesa massima era invece una richiesta che nessuna divinità aveva avanzato prima: di essere amata.
“ E amerai Iod (Dio) tuo Elohìm…” (Devarìm/Deuteronomio 6,5). Nella spiegazione che mi sono dato circa la supremazia del monoteismo c’entra il richiamo alla maggiore forza presente nella persona umana, la sua energia amorosa. Per estrarla occorre una chiamata dall’esterno, una scintilla pilota.
L’amore fonda e pretende l’esclusiva. In lingua ebraica dove le lettere sono anche numeri la parola Uno ha lo stesso valore numerico della parola Amore. Non coincide con la parola pace. L’amore comporta la più zelante difesa della sua dedizione, martirio compreso.
Nella scrittura dell’Antico Testamento gli altri culti sono definiti altre divinità, Elohìm aherìm.
Non sono abrogate, sussistono intorno a Israele. La divinità solista. L’Uno ebraico, chiede di non essere accostata alle altre. Chi pratica il suo culto non può aggiungere altro. Il trasgressore sarà espulso dalla comunità dei fedeli. Non indice guerre sante per conquistare, convertire.
Il profeta Mikhà così riferisce la parola a lui rivelata: “ Poiché tutti i popoli andranno ognuno in nome del suo Elohìm e noi andremo in nome di Iod (Dio) nostro Elohìm per la durata del mondo” (Mikhà 4,5).
Non predicava sradicamenti di altari concorrenti, quelle divinità. Fa bene saperlo in epoca di sentimenti religiosi “aut aut”, o il mio o nessun altro.
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