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MEMORIA E RINASCITA

A voi, nonni, la cui morte pesa di meno nella conta perché avevate patologie pregresse, perché eravate anziani, perché avevate smesso di andare in fabbrica, io dico grazie.

Lo statista, il politico, il giornalista ed il magistrato cercano la verità sulla vostra morte ma a morte avvenuta.

Vi sento talmente vivi che non posso non rispondere a costoro che vi considerano dei numeri perché la morte, OGNI morte, è sempre solo pura apparenza. Ciò che è invisibile agli occhi umani non significa la sua inesistenza.

No, non ci si deve limitare solo all’attesa della resurrezione dei corpi fisici, fatti di carne, nervi, ossa… materia organica. Che senso avrebbe un corpo materiale in una realtà immateriale, quando il riferimento spaziale è l’infinito? Vedete cari statisti, i maestri che hanno posto le basi per le tante religioni possono essere stati credibili quando hanno inteso porre i fondamenti etici dei comportamenti umani nei contesti nei quali hanno operato, ma hanno ottenuto un clima avverso quando hanno voluto descrivere l’ultraterreno, perché non è immaginabile. In cielo con il corpo, e per che farmene? Sarebbe stato decisamente ingombrante. No. Coloro che il Covid-19 si è portato via hanno vissuto, combattuto, ricostruito la Nazione uscita lacerata dal ventennio ed andavano protetti maggiormente e da veri eroi dovevano abbandonare questa vita. La loro missione era compiuta: avevano trasmesso al mondo, proprio come dei profeti, un messaggio d’amore e di speranza che, solo, è in grado di vincere la morte. Oggi lo Statista si chiede perché non siete stati protetti dimenticandosi che eravate voi ad avere il potere salvifico. Lo Statista, in buona o cattiva fede, non ha saputo dare cittadinanza al vostro operato nella quotidianità, davanti a voi, vivi e visibili.

Che popolo è quello che crede tutto e il contrario di tutto?

Il mondo intero si muoveva con poco amore, anzi vi sono state ingiustizie e sofferenze enormi; tanti bambini muoiono di fame, non hanno nessuna possibilità di crescere, di studiare, di vivere una vita vera… da sempre ci sono stati intolleranza, odio, violenza quando eravate in mezzo a noi e non penso che le cose cambino in meglio ora che non ci siete più voi, ora che siete stati rubricati “deceduti”. In verità non molto è cambiato. In effetti, per quanto voi abbiate indicato la strada della saggezza e della memoria, la tendenza a compiere il male sembra averla spesso vinta.

Da giovane, mi verrebbe da dire che la vita sembra spesso assurda, incomprensibile. Ma qual è il suo senso? Sono sicuro che dalla vostra nuova dimensione ultraterrena, mi direste:” Sì, è incomprensibile, ma non assurda, anche se può sembrarlo: giacché non se ne capisce il senso si è indotti a ritenere che non ne abbia, in quanto apparentemente dominata dal caso… No, non vi è UN senso della vita, semplicemente perché non ve n’è uno solo, ma tanti quante sono le storie di ciascun essere umano e le ragioni per cui si nasce, si vive e si muore. Il senso della vita umana è inconoscibile agli uomini”.

La sfida del dopo pandemia sarà quella di poter morire senza cessare di esistere perché sarà possibile continuare ad essere presente nella quotidianità dei vivi attraverso le qualità e le virtù ereditate da voi che ora dall’alto di un colle verdeggiante ci guiderete nelle scelte.

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