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La resistenza delle briciole

Quella volta in bottega mentre stava lavorando con il padre gli aveva detto: come è andata quella volta? Quale gli disse il padre. Bisognava lapidarla la mamma? Ma cosa dici? Chissà cosa pensavano di lei…e di te? Avranno detto che eri un debole.

Un uomo senza coraggio.

Giuseppe stava in silenzio.

Gli piaceva il silenzio. Anche se l’aveva fatto passare per uno che non aveva nulla da dire. Quella volta però ruppe il silenzio. Io ho sempre creduto a tua madre. Però mi hanno insegnato che la legge era prima di tutto.

Ma è vero che tu parlavi con gli angeli?

Beh non proprio…Però…Però?

Quando avevo la testa piena e mi sentivo premere da tutte le parti chiudevo gli occhi e provavo a immaginare.

Cercano una porta che si aprisse nel muro.

E anche quella volta mi capitò di chiudere gli occhi mentre gli uomini discutevano della legge e delle prerogative del maschio..

E dalla porta in mezzo al muro entrò tua madre.

E aveva dei ciclamini: me li mise tra le mani.

Li capii come era la storia in cui dovevo credere.

Avrebbe voluto non essere visto Gesù che tutti lo volevano toccare e tutti a dirgli guariscimi…Ma una donna che aveva saputo che era lì, entrò e gli disse: Ho mia figlia malata…Dicono che ha un demone.

Sai cosa significa avere una figlia malata?

Lo sai dove si portano i figli? Qui nel grembo.

E da qui parte il mio grido…

Non voglio che muoia! Non può morire.

UN FIGLIO NON PUO’ MORIRE…

E lui si ricordò che sua madre gli aveva raccontato di quando sua cugina Elisabetta aveva sentito saltare nel grembo il bambino che aveva.

Il figlio c’è l’hai sempre nella pancia.

E quando tuo figlio sta male e la morte se lo vuole prendere tu senti una spada che ti divide le viscere…

Già le viscere…

Gesù sapeva che la scrittura sacra diceva: che Dio quando si commuove li si sommuovono le viscere.

Ma che ne sanno i maschi delle viscere? Dei grembi che germogliano? Che cosa sanno di un Dio con le viscere se pensano che la donna sia una vergogna e il grembo la stanza del peccato? Se le viscere di Dio sono materne perché la religione è proprietà degli uomini?

Cosa ne sanno gli uomini delle viscere? Cosa ne sanno gli uomini di Dio.

Gesù vide quella donna

Ed era straniera sirofenicia.

Mia figlia muore in che lingua l’avrà detto?

Forse c’è una lingua universale che non ha fonemi

Il pianto

E ci sono vari suoni del pianto.

Quando una madre piange il figlio è la nota più acuta dell’universo.

Stabat Mater dolorosa iuxta crucem lacrimosa dum pendebat Filius. (Stava la Madre addolorata ai piedi della croce, dalla quale pendeva il Figlio).

L’avrebbe sentita quella nota acuta appuntita come uno spillo

Salire verso la croce dalla quale pendeva

E li avrebbe capito ancora cosa vuole dire essere figlio di una donna. Sentire come piangono le viscere…

Lui era stato cresciuto nell’osservanza della legge. E sapeva che alcuni devoti pregavano ogni giorno così” sii lodato altissimo perché non sono nato donna ne straniero”.

Lui però le donne le guardava con ammirazione: perché erano le migliori complici di Dio. Portavano nel loro corpo il segreto arcano della vita e il loro pensiero era gigante abitato da molti venti.

(Fine prima parte)

Marco Campedelli, prete, artista a Verona

 

Ogni anno torna sul calendario il 14 settembre, una data che in famiglia vorremmo cancellare definitivamente, ma sappiamo, con strazio, che non si può cancellare quel suo sorriso che c’incoraggia ad andare avanti! Un bacio a te infinito Claudio da papà, mamma e Fabrizio.


“ Se voi però avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri. L’obbedienza non è più una virtù”.

don Lorenzo Milani

 

” However, if you have the right to divide the world into Italians and foreigners, then I will tell you that, in your meaning, I have no homeland and I claim the right to divide the world into disinherited and oppressed persons on one hand, privileged persons and oppressors on the other. The first ones are my homeland, the others are my foreigners. Obedience is no longer a virtue “.

don Lorenzo Milani

 

“Si vosotros pero tienes el derecho a dividir el mundo en italianos y extranjeros, entonces yo digo que, en vuestro sentido, yo no tengo patria y reclamo el derecho a dividir el mundo en desheredados y oprimidos por un lado, privilegiados y opresores por el otro. Los primeros son mi patria, los otros mis extranjeros. La obediencia ya no es una virtud.”

don Lorenzo Milani

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